Case, la crisi immobiliare non abbatte gli affitti nelle grandi città italiane
Nonostante la crisi del mercato immobiliare, non si fermano i prezzi degli affitti nelle maggiori città italiane. Lo evidenzia una ricerca di idealista.it, il maggiore marketplace immobiliare italiano. Secondo quanto emerge dai dati, l’atteso effetto cedolare secca per ora non c’è stato. Chi si aspettava una tendenza al ribasso delle locazioni è rimasto deluso, anche se, essendo giugno il termine ultimo per l’adesione all’aliquota unica, gli uffici potrebbero farsi sentire nel prossimo semestre.
Roma, che vanta il primato degli affitti più alti a livello nazionale, guida anche la tendenza rialzista delle locazioni registrata negli ultimi sei mesi, con un incremento dei prezzi dell’1,7%, seguita da Milano e Torino, su di un punto e mezzo percentuale. La zona più cara della capitale si conferma il centro storico, con affitti in aumento del 7,2% a 22,6 euro/m². Crescono anche le locazioni dei quartieri a sud di Roma: Appia antica (+4,6% a 13,7 euro/m²) e Eur (+3,3% a 13,6 euro/m²). Resta invece praticamente invariato il quartiere Aurelia, fermo a 14,5 euro. È più conveniente rispetto a sei mesi fa invece un appartamento ai Parioli; gli affitti sono infatti scesi dell’1,5% a 17,8 euro al metro quadro. A Monte Mario la palma del maggior ribasso, con un -5,1% a 13,8 euro.
Più costoso rispetto a gennaio anche vivere in affitto a Milano, dove il prezzo medio al metro quadro si aggira ora sui 15 euro, spinto dall’aumento di circa il 15% della zona Garibaldi-Porta Venezia, del 5,4% di Chiesa Rossa-Gratosoglio e del 4,4% dell’area Navigli-Bocconi. Rialzi più contenuti per i quartieri periferici. Calano gli affitti nel entro storico, che resta comunque la zona più cara della metropoli con i suoi quasi 20 euro al metro quadro, mentre il ribasso maggiore è stato segnato dalla periferica Città Studi: un -6,3% per un affitto di 13,4 euro.
La più conveniente tra le grandi città italiane risulta Torino, con il suo canone medio a 8,3 euro al metro quadro. Spicca l’incremento semestrale del 7,6% del quartiere Santa Rita-Lingotto-Mirafiori, a 7,7 euro al metro quadro, in un panorama di prezzi sostanzialmente stabili.
In controtendenza i quartieri periferici di Aurora-Rebaudengo, con una diminuzione dell’1,6% a 7,6 euro, mentre la zona di Borgo Vittoria-Vallette è la più economica di Torino, a soli 7 euro al metro quadro.