Casa: è boom di mutui non per comprarla nuova, ma per arredare quella vecchia
Tra Imu e crisi, gli italiani sembrano avere sempre meno voglia di acquistare una nuova casa, almeno fino a che le acque finanziarie non si siano un po’ calmate. Resta però aperta la via del restyling della vecchia casa: aumentano così le richieste di mutui finalizzati all’acquisto – a rate – di cucine, salotti, camere da letto o oggetti di design.
Un’indagine del portale PrestitiSupermarket.it – effettuata su 15.000 richieste raccolte nei primi 4 mesi dell’anno – evidenzia come il 43% dei richiedenti un prestito avanzi la richiesta per finanziare spese per l’arredamento, con un importo medio di poco inferiore ai 10 mila euro. Balza agli occhi come l’aumento di tale percentuale (a fine 2011 era del 36%) si accompagni alla riduzione del numero di richieste di finanziamenti per l’acquisto della casa da gennaio ad aprile 2012: il 46% anno su anno.
La voglia di riprogettare l’arredo si impone nella fascia tra i 40 e i 50 anni, che rappresenta circa il 30% del totale dei richiedenti (l’età media si attesta attorno ai 43 anni). Anche i trentenni rappresentano una buona fetta di domanda, con circa il 26% sul totale delle richieste: spesso siamo di fronte alla coppia giovane che ha appena affittato casa e vuole migliorarne la vivibilità. Infine, nella classe 50-60 anni si rileva un 21% di richieste, che sotto i 30 scendono al 17%. In sintesi, la concentrazione più significativa della domanda è rappresentata da trentenni e quarantenni, che insieme pesano per il 56%.
Non è una sorpresa che ben l’83% delle richieste provengano da dipendenti a tempo indeterminato, data la selettività che oggi caratterizza la valutazione del merito creditizio da parte delle finanziarie. Ben distanti seguono i lavoratori autonomi, che contano per un 7% e i pensionati, con poco più del 4%.
La durata di questi prestiti testimonia la tendenza sempre più diffusa ad allungare i tempi di rimborso: i prestiti fino a 3 anni rappresentano solamente il 18% delle richieste, mentre quelli con rimborso tra 4 e 6 anni raccolgono la preferenza di circa il 70% dei richiedenti.