Il caro petrolio colpisce anche la regina dei voli low-cost, Ryanair affonda il settore
Con l’escalation del prezzo del petrolio nemmeno i costi di Ryanair sono più “low”. C’è infatti il maggiore costo dei carburanti tra gli indiziati della caduta dell’utile, attuale e prospettico, annunciato questa mattina dalla compagnia irlandese. Comunicazione che ha peraltro condotto al ribasso tutto il comparto delle linee aeree in Europa.
Il vettore low-cost irlandese ha evidenziato nel primo trimestre un calo dell’utile netto pari all’85% (a 21 milioni di euro) e ha messo le mani avanti sui prossimi mesi annunciando un profit warning, avvertendo cioè di attendersi per l’intero esercizio risultati variabili tra il break even e una perdita prossima ai 60 milioni di euro.
Tanto è bastato perchè il titolo Ryanair arrivasse a perdere in apertura quasi il 25%, trascinando con sè, in calo del 10%, anche i titoli della rivale easyJet (che settimana scorsa aveva già sottolineato il tema dei costi per carbuaranti), e quelli di British Airways, in flessione di oltre tre punti percentuali. A un’ora dall’avvio delle contrattazioni il titolo Ryanair ha recuperato parte delle perdite, evidenziando attualmente una flessione del 16 per cento. Il settore delle aviolinee resta comunque il peggiore in Europa, con lo Stoxx travel & leisure che perde il 2,4%.