Caro-energia e inflazione, l’Eurotower vuole evitare l’emergere di una spirale prezzi-salari
La stabilità dei prezzi prima di tutto. Il vademecum della Bce rimane invariato anche se il recente sussulto dei prezzi necessita degli opportuni distinguo. Dopo che a margine dell’ultima riunione della Bce, il numero uno dell’Eurotower, Jean Claude Trichet, si era detto preoccupato per l’andamento dell’inflazione europea nel breve termine con l’istituto centrale pronto ad agire se necessario, oggi Trichet è tornato sull’argomento nel corso di una lunga intervista concessa al Wall Street Journal. E’ stato ribadito il concetto che le aspettative di medio periodo vedono un’inflazione sotto controllo, con l’attuale scenario condizionato dal lievitare delle quotazioni energetiche.
Il numero uno della Bce ha rimarcato come negli Stati Uniti la Fed ritiene che l’inflazione core è un buon indicatore di inflazione futura. L’Eurotower invece ritiene che l’inflazione core non è necessariamente un buon rilevatore di inflazione futura.
A dicembre l’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona è salito al 2,2% a/a, per la prima volta negli ultimi 2 anni sopra il target del 2% considerato come livello spartiacque dall’Eurotower. Il consensus vede l’inflazione attestarsi quest’anno all’1,80%, in linea con le ultime previsioni della stessa Bce. Settimana scorsa il Bollettino Bce di gennaio ha evidenziato come il tasso di inflazione potrebbe registrare ulteriori temporanei aumenti, collocandosi poco al di sopra del 2 per cento, soprattutto a causa degli andamenti delle quotazioni delle materie prime, per poi tornare a moderarsi sul finire dell’anno. Le aspettative di inflazione di medio-lungo periodo, invece, continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di preservare l’inflazione sotto il 2%.
Oggi l’euro viaggia in moderato ribasso rispetto al dollaro (cross a 1,359 dollari) dopo aver toccato nei primi scorci della seduta i massimi dal 22 novembre scorso a quota 1,3647 dollari. Oggi in Europa la tornata di dati sugli indici Pmi ha confermato il momento positivo della congiuntura Ue. Sostanzialmente in linea con le attese il Pmi manifatturiero a 56,9 punti nella prima lettura flash di gennaio. Il consensus era 57 dal precedente 57,1. Oltre le attese invece sia il Pmi servizi a 55,2. Il consenso era 54,3 dai 54,2 di dicembre, sia l’indice Pmi composite a 56,3 punti. Il consensus era 55,2 dal precedente 55,5.