Caos Archegos: mercati europei tentennano, Ftse Mib controcorrente. Per analisti indici in laterale prima di dati lavoro Usa
Giornata improntata alla cautela sulle principali Borse europee, con la Piazza finanziaria di Milano che per il momento è l’unica a percorrere la strada dei rialzi sulla scia delle passate sedute. Nel Vecchio continente il Dax e il Cac40 indietreggiano rispettivamente dello 0,06% e dello 0,13%, mentre l’indice Ftse Mib si muove in controtendenza e mostra un guadagno dello 0,3% a 24.705,5 punti (dopo avere chiuso la seduta della vigilia con un progresso dello 0,88% a quota 24.636 punti, sui nuovi massimi a oltre 13 mesi).
Tra i singoli titoli del paniere principale parte bene Buzzi che guadagna circa il 2% e si muove sopra la soglia dei 22 euro per azione. Positivo anche il titolo Exor (+2,4%) che sul tema sostenibilità ha incassato la conferma del rating da parte di Standard Ethics che ha confermato il corporate rating “E”. Bene anche due big del comparto oil come Eni e Saipem che avanzano rispettivamente dell’1,3% e di mezzo punto percentuale. Debolezza, invece, per tutto il comparto bancario UniCredit cede lo 0,71%, mentre Bper e Banca Mediolanum lasciano sul parterre circa mezzo punto percentuale.
Intanto resta in primo piano la questione Archegos. UBS sarebbe tra le banche esposte al disastro dell’hedge fund Archegos che, dopo aver scommesso long su diversi titoli azionari tra cui Viacom e Discovery, ma anche su diversi giganti hi-tech come Baidu e Tencent, facendo un ricorso sfrenato alla leva finanziaria, non è riuscito a ottemperare ai margin call di diversi colossi finanziari. UBS sarebbe stata però più veloce della sua rivale svizzera Credit Suisse, che ha già avvertito che la sua esposizione verso il fondo avrà un impatto sul proprio bilancio. Tra le altre banche coinvolte la giapponese Nomura e le americane Goldman Sachs e Morgan Stanley.
I temi da seguire oggi
L’ottimismo sulla ripresa economica, attesa beneficiare dei progressi sul fronte vaccinale, è smorzato dal nuovo calo dei titoli tecnologici a Wall Street e dal nuovo aumento dei rendimenti obbligazionari. Il rendimento dei Treasury decennali ha toccato ieri un picco di 14 mesi, all’1,776%, dopo l’annuncio del presidente Joe Biden sugli obiettivi di vaccinazione (il 90% degli adulti sarà idoneo alla richiesta di vaccinazione entro il 19 aprile). Oggi l’inquilino della Casa Bianca dovrà presentare il nuovo piano sulle infrastrutture, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.000 miliardi di dollari. Intanto nel corso della mattina sarà importante seguire l’aggiornamento sull’inflazione nell’Eurozona. I prezzi al consumo nell’area euro dovrebbero balzare a marzo all’1,4% annuo, dallo 0,9% precedente.
Indici in laterale, in attesa dei dati sul mercato del lavoro americano
Nella sua analisi sui mercati finanziari, Edoardo Fusco Femiano, market analyst di eToro, sottolinea che “sia pure nell’ambito di un inizio di settimana debole per le piazze azionarie, alcuni temi continuano a caratterizzare il posizionamento azionario degli investitori. Nello specifico, la rotazione settoriale tra titoli tecnologici e settori ciclici, iniziata a luglio 2020, si sta ora spostando sull’Europa, a conferma di una fase in cui gli investitori continuano a cercare settori e titoli sottovalutati che possano intercettare la prossima riapertura delle economie, ancora alle prese con forme più o meno marcate di lockdown. In questo senso, la debolezza del Nasdaq e degli indici americani in generale, e i nuovi massimi storici del Dax e dell’Eurostoxx forniscono un’indicazione molto chiara”.
“Nonostante la chiara sottoperformance dell’Europa rispetto all’America negli ultimi dieci anni, gli investitori sono ora tornati a riposizionarsi sulla componente ciclica degli indici europei, scontando maggiore upside potenziale nel vecchio continente, ancora alle prese con una campagna vaccinale incerta sul piano delle tempistiche. In questo senso, gli acquisti sul Dax ne sono la conferma implicita”, aggiunge il market analyst di eToro. “Ciononostante, la compressione di volatilità, la debolezza del Nasdaq e il costante, sia pur lieve, rialzo dei rendimenti dei titoli americani possono oggettivamente rappresentare un elemento di preoccupazione nel breve termine, in un mercato dove alcuni titoli tecnologici scontano ora gli effetti di una sopravvalutazione evidente”, prosegue l’esperto, secondo il quale in linea generale, è ragionevole attendersi una dinamica di prezzo da trading range nelle prossime ore fino a quando, a partire da giovedì pomeriggio, si entrerà nella due giorni in cui usciranno i dati sul mercato del lavoro americano, vero market mover di questa settimana”.