Calma apparente sui mercati in attesa uragano inflazione, Ftse Mib consolida sopra 27mila. I titoli da seguire oggi
E’ arrivato il giorno dell’inflazione statunitense, l’evento chiave della settimana sui mercati e che potrebbe innescare una nuova ondata di volatilità soprattutto, se così come successo le ultime volte, andrà a crescere oltre le attese (consensus +7,2% a gennaio dal +7% precedente). L’inflazione viaggia ai massimi a oltre 40 anni e sta inducendo la Fed a preparare una serie di rialzi dei tassi a partire da marzo. “Un altro forte aumento di questa lettura potrebbe esercitare ancora una volta pressione alimentando le preoccupazioni per una politica monetaria più restrittiva degli Stati Uniti”, argomentano stamattina gli esperti di IG.
Intanto sulle Borse continua il trend positivo. A Piazza Affari il Ftse Mib, reduce dal balzo del 2,7% della vigilia che ha riportato l’indice di slancio sopra i 27mila punti, segna +0,49% a 27.262 punti dopo i primi scambi. Ieri sera chiusura positiva per Wall Street con i rendimenti dei Treasury in ulteriore ritracciamento che hanno offerto sponda al rally dei titoli growth.
Tra le big di Piazza Affari si segnala il +0,3% circa di Enel che torna in area 6,50 euro. Tiene banco il discorso caro bollette con il Governo che starebbe lavorando alle ulteriori misure a favore della riduzione del costo energetico. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, si delinea un intervento da 5-7 mld con l’emergere dell’ipotesi di `scambio` per gli industriali che a fronte del beneficio di circa 25TWh di energia rinnovabile consegnata al GSE (Regolatore renewables) e da questo trasferita agli industriali a prezzi calmierati, questi si impegnerebbero a realizzare 12 GW fotovoltaico e 5GW di eolico attraverso contratti di lungo termine (PPA), contribuendo alla decarbonizzazione e al raggiungimento dei target green.
Tra le banche +2,3% di Bper, che ieri era rimasta indietro con accoglienza fredda del mercato ai conti 2021. In cima al Ftse Mib spicca Telecom Italia (+2,4% a 0,427 euro) con le ultime indiscrezioni riportate da Bloomberg che vedono Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che possiede il 10% della tlc italiana con quota in carico a 82 centesimi di euro per azione, riluttante ad accettare l’offerta di 50,5 centesimi del fondo di private equity KKR & Co. La francese Vivendi, che possiede circa il 24% dell’ex monopolio telefonico, ha già affermato che l’offerta di KKR non riflette adeguatamente il valore dell’azienda.
Infine nuovo rally oggi per Nexi (+3,11%) che starebbe considerando opzioni strategiche, fra cui una cessione, per il suo asset tedesco Ratepay che è entrato nel portafoglio tramite Nets. Secondo Bloomberg l`unità potrebbe essere valutata a più di 1 miliardo di euro. “Riteniamo positiva una cessione in quanto BNPL potrebbe essere offerto tramite partnership (ad esempio con Klarna) migliorando margini e NFP e con un impatto negligibile sulla crescita”, commentano oggi gli analisti di Equita SIM.