Buy out, trovare i finanziamenti ora è più difficile

La seduta di mezza ottava è terminata in territorio positivo per Wall Street che ha cercato consolazione in alcuni risultati societari al di sopra delle attese, Boeing e Amazon.com, contro le crescenti preoccupazioni derivanti dal mercato del credito e da quello degli immobili.
Il dato reso noto ieri sulle vendite di case esistenti in giugno è stato particolarmente negativo registrando un calo del 3,8% a 5,75 milioni di unità, cifra che rappresenta il livello minimo mai toccato nel corso dell’ultimo lustro. Le vendite si sono contratte dell’11,4% rispetto al giugno dell’anno passato.
Sono state però le notizie provenienti dal mercato del credito ad attrarre la maggiore attenzione dei mercati. Infatti uno dei motori della forte e ininterrotta crescita dei listini azionari mondiali dal marzo 2003, i finanziamenti delle operazioni leveraged buy-out, da alcuni mesi sembra viaggiare a scartamento ridotto e ieri ha dato due colpi a vuoto importanti.
Il consorzio di otto banche incaricate di collocare sul mercato 9 miliardi di sterline di prestiti volti a finanziare l’operazione di acquisizione del colosso della distribuzione farmaceutica Alliance Boots da parte del private equity Kohlberg Kravis Roberts (Kkr) e del miliardario italiano Stefano Pessina stanno incontrando forti difficoltà. Il collocamento della parte principale del finanziamento è stata infatti rimandata mentre gli 1,75 miliardi di sterline di capitale di debito finora piazzati sul mercato, lo sono stati solo a seguito di forti sconti che hanno azzerato o portato in negativo i margini degli istituti del consorzio.
E un altro grande protagonista delle operazioni di merger & acquisition sta incontrando difficoltà a finanziarsi Oltroceano. Si tratta di Cerberus che stenta a trovare i 20 miliardi di dollari necessari per l’acquisto di Chrysler. In questo caso il consorzio di banche incaricato del collocamento ha rimandato la vendita di 12 miliardi di prestiti e obbligazioni destinati al finanziamento del progetto mentre sono state riviste le condizioni su altri sei miliardi di dollari di debito per il braccio finanziario del produttore di auto.
Le difficoltà a torvare fondi di Cerberus e Kkr sono solo la punta dell’iceberg di un rallentamento generalizzato nel comparto buy out e segnala la probabile fine del periodo delle “vacche grasse”, ossia dell’ampia e facile disponibilità di denaro. Le vicende che hanno interessato il comparto dei mutui subprime e la crescente avversità al rischio degli investitori hanno portato a un giro di vite nella concessione dei prestiti.