BTP record e spread punta a scendere a 150 pb, ma Piazza Affari non esulta
BTP a tassi mai visti. Il rendimento del titolo a 10 anni italiano ha toccato oggi un nuovo record con un minimo a 0,87%, favorendo un nuovo restringimento dello spread che è sceso fino a 158 punti base, sui minimi da maggio 2018. In caso di effettiva nascita del governo M5S-Pd a guida Giuseppe Conte gli analisti si aspettano un nuovo spunto dei Btp. Settimana scorsa gli esperti di Unicredit hanno indicato una possibile discesa dello spread BTP-Bund fino ai 150 punti base e anche sotto tale livello considerando la sponda ultra accomodante in arrivo dalla Bce.
Corsa Btp potrebbe continuare grazie anche alla Bce
L’euforia sulla carta italiana, dettata anche dalle attese per le mosse della Bce del prossimo 12 settembre, non ha contagiato però oggi l’azionario. Piazza Affari si è mantenuta costantemente in territori negativo andando a chiudere a -0,25% a quota 21.399 punti. Grande attesa per l’esito del voto sulla piattaforma Rousseau dove gli iscritti grillini si esprimeranno sull’accordo di governo con i dem. In caso di via libera appare spianata la strada verso palazzo Chigi di del premier incaricato Giuseppe Conte. Oggi è circolata anche la bozza del piano di governo che prevede 26 punti. Con riferimento alla legge di bilancio per il 2020, si riferisce che sarà perseguita una politica economica espansiva, senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica.
La giornata a Piazza Affari: prese di profitto su CNH, male anche i titloli oil
Tra i singoli titoli sono scattate le prese di profitto su CNH (-3,46%) dopo la conferma da parte della società dello spin off di Iveco. A separarsi non saranno solo i camion, ma anche le attività motoristiche di FPT Industrial. Lo scorporo è previsto nel 2021 con la quotazione delle due nuove entità che deriveranno dalla separazione. Tra i punti chiave del piano quinquennale di CNH a livello finanziario, l’aumento del fatturato con un tasso di crescita annuo composto del 5% e la crescita degli investimenti annui per lo sviluppo prodotto per tutti i segmenti, per un totale di 13 miliardi di dollari nel corso del piano fino al 2024.
Bene invece FCA (+0,88%) con il ritorno di voci di riavvicinamento con Renault. Automotive News ha citato un’intervista di Martin Vial, numero uno delle partecipazioni statali in Francia secondo cui il governo parigino potrebbe aprire ad una rinegoziazione, quindi a potenziali cambiamenti degli equilibri delle proprietà incrociate di Nissan e Renault, che fanno parte dell’alleanza a tre con la giapponese Mitsubishi.
Male Leonardo (-2,17%), così come Saipem e Tenaris scese del 2,5% circa complice il calo del petrolio. Seduta incolore infine per la Juventus (-2,83%) che conferma la debolezza delle ultime sedute (oltre -8% circa dal 23 agosto) con il calciomercato estivo concluso senza sussulti e in particolare la dirigenza bianconera non è riuscita a concludere importanti operazioni in uscita.