BTP Futura all’attacco della marea di risparmi fermi nei conti correnti, ci vorrà un rendimento super generoso
Il nuovo BTP Futura, la prima emissione in assoluto interamente dedicata ai risparmiatori retail, arriva in un momento in cui l’Italia ha enormemente bisogno di raccogliere risorse per gestire nel breve il post-Covid e anche un suo eventuale successo non sarà un ‘pasto gratis. Come sottolineato nelle scorse settimane dall’ex premier Enrico Letta, il successo delle ultime emissioni dei BTP non è un successo dell’Italia, perchè i nuovi titoli di Stato vengono emesso a tassi di interesse che sono i più alti dell’Europa, con spread Italia-Grecia allargatosi nelle ultime settimane, ossia Atene viene percepita al momento più sicura dei titoli di stato italiani.
Il Tesoro punta a un grande apporto da parte dei piccoli risparmiatori in un’operazione che non è priva di rischi oltreché di costi in termini di interessi. L’obiettivo di medio termine dichiarato dal direttore del Tesoro, Alessandro Rivera, è coinvolgere in un modo strutturale le famiglie nella detenzione del debito in modo da riportare la quota del debito in mano ai retail dal 4 al 10%.
Balzo dei risparmi fermi sui conti correnti
Una missione non facile che andrà a cercare di smuovere la montagna di liquidità che gli italiani tengono parcheggiata sui conti correnti. Ammontare che è aumentato a seguito dell’emergenza Covid che ha stinto gli italiani ad aumentare il tasso di risparmio visto il contesto di elevata incertezza. I saldi sui conti correnti sono così lievitati nei primi mesi del 2020 e stando a quanto calcolato dal Centro studi di Unimpresa i depositi e i conti correnti sono aumentati oltre 94 miliardi di euro (+7%) negli ultimi 12 mesi, spinte da impennata rilevante nei primi mesi del 2020 durante i quali, complice il lockdown e l’aumento della propensione al risparmio, si è registrato un incremento di quasi 40 miliardi (+30%).
Per convincere gli italiani a veicolare parte dei risparmi sul BTP Futura il Tesoro si appresta a proporre condizioni estremamente vantaggiose. Ieri è stato annunciato che il BTP Futura avrà una scadenza di 10 anni con tre step di tassi fissi crescenti nel tempo.
Verso un rendimento allettante per convincere gli italiani
La serie dei tassi minimi garantiti di questa prima emissione del BTP Futura sarà comunicata venerdì 3 luglio, mentre i tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento, il giorno 10 luglio, ma non potranno comunque essere inferiori ai tassi minimi garantiti comunicati all’avvio del collocamento. Inoltre, il tasso cedolare dei primi 4 anni resterà invariato, mentre in base alle condizioni di mercato potranno essere rivisti a rialzo solo i tassi successivi al primo.
Considerando anche quanto fatto nell’ultimo BTP Italia, il rendimento proposto dell’1,4% per un titolo a 5 anni risulta superiore di circa 25 pb rispetto ai valori sul mercato secondario (considerando anche il premio fedeltà); nel caso del BTP Futura, considerando anche la scadenza doppia, la generosità dovrebbe essere superiore in modo da attirare ancora di più l’interesse dei piccoli risparmiatori con il rendimento minimo che potrebbe essere fissato tra l’1,7% e il 2% lordo (attualmente sul secondario il decennale italiano rende l’1,35% circa).
Dal punto di vista dei risparmiatori, alle condizioni allettanti in termini di rendimenti e tassazione agevolata, si contrappone anche l’elemento di rischio rappresentato dal rating non elevato dei titoli di Stato Italia e la prospettiva di conti pubblici sotto pressione nel prossimo futuro a causa delle crisi Covid.
Dal premio fedeltà ancorato al PIL a alla tassazione light, le caratteristiche del Btp Futura
BTP Futura, ,che verrà collocato da lunedì 6 a venerdì 10 luglio, prevede anche un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino ad un massimo del 3% dell’ammontare sottoscritto, sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil nominale dell’Italia registrato dall’Istat nel periodo di vita del titolo, ma solo per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino alla scadenza. Il titolo presenta cedole semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). Le cedole, pagate con cadenza ogni sei mesi, verranno calcolate in base a un dato tasso fisso per i primi 4 anni, che aumenta una prima volta per i successivi 3 anni e una seconda volta per gli ultimi 3 anni di vita del titolo prima della scadenza.
Il titolo sarà collocato alla pari (prezzo 100) sul mercato attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana attraverso due banche dealers: Banca Imi e Unicredit. Il collocamento non prevede alcun tetto massimo, assicurando la completa soddisfazione degli ordini da parte dei risparmiatori. Il Ministero potrà però decidere di chiudere anticipatamente l’emissione. L’eventuale chiusura anticipata non potrà comunque avvenire prima di mercoledì 8 luglio, garantendo quindi al risparmiatore almeno tre intere giornate di collocamento. Nel caso la chiusura anticipata avvenisse alle 17.30 del terzo o del quarto giorno di collocamento, i tassi cedolari definitivi verranno fissati nella mattina del giorno successivo a quello di chiusura del collocamento.
Al sottoscrittore non verranno applicate commissioni per acquisti nei giorni di collocamento, mentre sul rendimento del titolo si continuerà ad applicare l’usuale tassazione agevolata sui titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri titoli di Stato.
Nei prossimi giorni il ministero pubblicherà sul sito del Debito Pubblico la Nota Tecnica per fornire ai risparmiatori e agli operatori di mercato tutti gli elementi informativi utili per prendere parte all’imminente collocamento.