Btp aspettano assist Bce: con QE2 lo spread punterebbe verso quota 120
Sale il livello di guardia dei mercati in attesa del tanto atteso consiglio della Bce che arriva dopo un mese di agosto tra i più “particolari” di sempre per i bond in generale e i BTP ancora di più. Un mese caratterizzato dalla curva del debito tedesco totalmente sottozero ai decennali di Spagna e Portogallo che si sono sostanzialmente azzerati. E in tutto questo anche il rendimento del BTp a dieci anni è sceso sotto l’1% per la prima volta (per poi risalire nelle ultime due sedute).
Il movimento è stato dettato da più fattori soprattutto in Italia con il mix vincente di attese per la Bce e svolta politica con l’arrivo del Conte-bis.
Grazie a Bce discesa ai nuovi minimi?
La recente crisi politica italiana e la formazione del Conte bis hanno in effetti fatto bene allo spread che si è abbassato gradualmente arrivando a toccare i 150 punti, ben molto distante dai 240 punti su cui viaggiava il 9 agosto e, dicono gli esperti, potrebbe scendere ancora. In particolare è Antonio Cesarano, chief globale stategist di Intermonte Sim, a spiegare come e perché le prossime mosse della Bce potrebbero impattare sullo spread. “Il pacchetto di misure che la Bce dovrebbe annunciare giovedì 12.09 sarebbe finalizzato in buona parte soprattutto a smussare gli effetti collaterali delle manovre non convenzionali 1.0 finora adottate dalla Bce stessa, attraverso principalmente tassi meno negativi e curva dei tassi più ripida”2 dice Cesarano. Il pacchetto di misure che Draghi potrebbe consegnare potrebbe essere composto di quattro ingredienti principali: taglio tasso depositi, modifica forward guidance (attualmente incentrati sulla frase “tassi ai livelli attuali o più bassi almeno fino a metà 2020”), introduzione del tiering, ossia un meccanismo basato principalmente su introduzione di scaglioni per la determinazione del tasso sui depositi e QE. “Queste manovre – continua l’esperto – interagendo tra di loro sarebbero finalizzate soprattutto a impattare sui mercati nel seguente modo: Far rialzare la curva dei tassi Euribor e dei tassi tedeschi, in modo particolare la parte a lungo termine; Rendere la curva dei tassi più ripida; Rendere più appetibile la TLTRO3 la cui prima operazione partire la prossima settimana; Ridimensionare e/o contenere i livelli di spread tra i diversi paesi dell’area vs Germania”.
Lo spread si è recentemente avvicinato ad area 140 pb, che rappresenta un livello importante di supporto, in considerazione anche del fatto che al momento il tasso del Btp decennale è circa 30pb al di sotto delle aspettative di inflazione 5y. “Un Qe finalizzato a favorire maggiori acquisti sui bond periferici e meno sui bond a lunga tedeschi – conclude l’esperto di Intermonte sim – potrebbe contribuire a un irripidimento della curva tedesca e portare alla temporanea riduzione dello spread Italia-Germania verso i minimi del 2018, in area 120/130 punti base”. Livelli a cui viaggiava il differenziale di rendimento tra Btp e Bund prima delle elezioni politiche di marzo 2018.
Domani l’appuntamento con la Bce sarà preceduto dall’asta Btp, che vedrà l’allocazione di titoli a media e lunga scadenza per massimi 7,75 miliardi.