Brexit: ultimi sforzi per convincere gli indecisi alla vigilia del referendum


Non è la prima volta comunque che il popolo britannico vota sulla permanenza nella famiglia europea. Nel giugno del 1975, solo due anni e sei mesi dopo che la Gran Bretagna era diventata membro della Cee, ci fu un referendum sulla permanenza nella comunità europea. Allora il ‘si’ vinse, con il 67,2% dei voti, cosa accadrà questa volta? Una cosa è certa si tratta dell’evento più importante di questo 2016 e l’esito avrà forti ripercussioni sui mercati finanziari, ma non solo. Secondo le previsioni del Tesoro britannico, una Brexit provocherebbe per il Paese anni di recessione e una caduta della sterlina di circa il 12%. C’è da dire comunque che la procedura di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea non sarebbe immediata, ma prenderebbe del tempo.
“È molto difficile prevedere l’impatto del voto britannico”, ha detto ieri Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, al Parlamento europeo. In qualunque caso, “sono stati fatti tutti i preparativi necessari” e l’istituto con sede a Francoforte è “pronto fronteggiare tutte le possibili eventualità”. Sempre ieri il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha giudicato una Brexit come un “atto di auto-mutilazione” per gli inglesi. Sulla questione è intervenuta anche la governatrice della Federal Reserve, Janet Yellen, che al suo intervento al Senato ha fatto sapere che monitoreranno da vicino le conseguenze. La Brexit potrebbe avere “significative ripercussioni” che, in un contesto caratterizzato da “vulnerabilità a livello globale”, potrebbe rappresentare “un rischio per la stabilità finanziaria”.