Notizie Notizie Italia Bpm corre a Piazza Affari, per Equita è la candidata ideale per un’aggregazione tra popolari

Bpm corre a Piazza Affari, per Equita è la candidata ideale per un’aggregazione tra popolari

25 Febbraio 2014 11:02

Brilla Banca Popolare di Milano (Bpm) a Piazza Affari. Il titolo della banca meneghina svetta sul Ftse Mib con un rialzo del 3,26% a 0,5215 euro. Le azioni beneficiano della promozione giunta questa mattina da parte degli analisti di Equita, che hanno rivisto al rialzo la raccomandazione sul titolo Bpm portandolo a buy dal precedente neutral. La Sim milanese ha alzato anche il target price a 0,64 euro da 0,50 euro. “Alziamo rating e prezzo obiettivo incorporando un costo del capitale inferiore, da 10,3% a 8,7%, dopo la nomina del nuovo management e il probabile aumento appeal speculativo post Asset Quality Review”, spiegano da Equita.

“Il consolidamento fra le popolari potrebbe anticipare la fine dell’Asset Quality Review della Bce a novembre, come dimostrato dall’intensificazione dei contatti fra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca”, scrivono gli esperti, secondo cui l’istituto di Piazza Meda è il candidato ideale per un’aggregazione nel settore, grazie all’ampia base di capitale con un core Tier 1 ratio Basilea III dopo l’aumento di capitale superiore al 10% e al franchise concentrato in Lombardia.

A questi prezzi il titolo non incorpora scenari speculativi, dato che tratta con un prezzo/tangible equity a sconto del 10% rispetto ai concorrenti (0,6 volte contro 0,7 volte), in linea con la media di lungo periodo, nonostante un Rote (ossia un ritorno sul capitale impiegato) simile (5% nel 2015) e un core Tier 1 ratio adeguato (10% post aumento di capitale e rimozione degli add-ons)”, spiega il broker. Per Equita, i rischi derivanti dall’Asset Quality Review e dagli stress test risultano inferiori alla media grazie al coverage più alto (33% rispetto alla media delle banche popolari pari al 26-30%) e al core Tier 1 ratio già al 10%.

Il rischio di esecuzione, spiegano gli analisti, potrebbe derivare dalla ritardata rimozione degli add-ons che ridurrebbero il core Tier 1 ratio all’8,5% contro l’8% richiesto dall’Asset Quality Review. “Non ci attendiamo modifiche di governance price sensitive, ma a questi prezzi le aspettative del mercato sono pari a zero. L’overhang dell’aumento di capitale da chiudere a maggio/giugno – proseguono gli esperti – dovrebbe essere già incorporato e comunque inferiore alla media delle popolari (aumento di capitale pari a circa il 30% della capitalizzazione di mercato)”.