Bper in altalena sul Ftse Mib: mercato ragiona sul nuovo piano al 2021, utile previsto a 450 mln

Un utile netto atteso a quota 450 milioni di euro, un Rote al 10%, con una decisa accelerazione sul fronte del derisking, che si dovrebbe concretizzare in un Npe ratio lordo al 2021 inferiore al 9%. Questi in sintesi alcuni obiettivi indicati nel nuovo piano di sviluppo triennale di Bper (‘Bper 2021 Strategic Plan‘). Fredda l’accoglienza del mercato con Bper in altalena a Piazza Affari. Dopo un avvio in rialzo, Bper è già scivolata in territorio negativo a Piazza Affari. Il titolo del gruppo bancario di Modena cede quasi l’0,25% a quota 3,611 euro (minimo intraday a 3,51 euro). Secondo alcuni operatori il mercato sembra essere parzialmente deluso dalle indicazioni sul fronte del dividend payout medio, inferiore alle attese. C’è anche da dire che nel mese di febbraio il titolo Bper ha corso molto (anche sotto la spinta dei positivi risultati comunicati a inizio mese, con l’utile record, e le operazioni straordinarie come quella con Unipol), con un rally che l’ha portato a mettere a segno un saldo positivo e superiore al 20% per il mese che oggi volge al termine.
I tre pilastri del piano
Tra i target indicati nel business plan un dividend payout medio nell’arco del piano pari a circa il 25% e un rafforzamento del capitale con un Cet1 ratio fully phased al 2021 in area 12,5%. Quest’ultimo target, precisa la società, “esclude i potenziali benefici derivanti dal passaggio di Unipol Banca ai modelli interni; la potenziale conversione del bond At1 di 150 milioni di euro da parte delle Fondazione di Sardegna”. Bper ha precisato che le proiezioni contenute nel piano sono state sviluppate sulla base di uno scenario macroeconomico aggiornato, che prevede una crescita del Pil reale pari allo 0,5% nel 2019 e dello 0,7% e dello 0,8% rispettivamente nel 2020 e nel 2021, e con un rendimento del Btp decennale al 3,1% quest’anno, del 3% l’anno prossimo e del 2,8% nel 2021.
Un business che è stato articolato partendo da tre pilastri: la crescita e sviluppo del business con un focus particolare sui settori con un significativo contenuto commissionale (come bancassurance, wealth management e global advisory imprese) e con un’elevata marginalità (come il credito al consumo); forte incremento dell’efficienza operativa e semplificazione; e infine un’accelerazione del de-risking e ulteriore rafforzamento patrimoniale.
Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper, dichiara: “questo piano giunge quindi nel momento più opportuno per valorizzare quanto definito in questo mese e per costruire una prospettiva di crescita e di redditività, sostenuta da ulteriori progressi sul fronte della solidità patrimoniale e del derisking”. Il piano precisa la società verrà, infatti, sviluppato a partire dai significativi benefici derivanti dalle operazioni straordinarie annunciate a inizio febbraio, come l’acquisto di Unipol Banca e delle quote di minoranza del Banco di Sardegna, la cessione di un portafoglio di sofferenze per circa 1 miliardo di euro e l’acquisizione del controllo di Arca Holding. “Il piano si rivolge alle principali aree di interesse per il mercato. Restiamo neutrali sull’azione”. Questo il commento degli analisti di Banca Akros che ha confermato la raccomandazione neutral, con un target price di 4,7 euro.
Capitolo occupazione
Nell’arco del nuovo piano al 2021 la banca prevede la chiusura di circa 230 filiali, di cui il 50% circa entro il 2019. La semplificazione e razionalizzazione del gruppo passerà anche con la riduzione delle entità legali: saranno incorporate in Bper Banca Unipol Banca, la Cassa di Risparmio di Bra e Cassa di Risparmio di Saluzzo, ma anche Bper Services. È inoltre prevista la creazione di una gamma completa di società prodotto, con il rafforzamento della società di credito al consumo e la possibile ulteriore integrazione di società minori. Con una riduzione del personale di 1.300 unità entro il 2021. Nella nota stampa odierna si legge: “sono previste circa 1.700 uscite complessive, di cui 1.500 attraverso l’istituzione di un fondo di Solidarietà e 230 tramite la riduzione del ricorso al lavoro interinale”. Nel piano vengono indicate 400 assunzioni, “per acquisire nuove competenze e supportare il ricambio generazionale”, precisa la società. Sono attesi benefici superiori agli 80 milioni di euro annui a fronte di costi one-off compresi tra 180 e 200 milioni.