Borse Ue positive, tensione elevata sui titoli di Stato italiani. Spread a 500 punti base
Le Borse europee sono positive nella seduta pre-natalizia, ma la tensione resta elevata sul mercato obbligazionario dove lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco è di nuovo arrivato a quota 500 punti base. Il rendimento del bond decennale italiano si attesta al 6,92%, tornando a rivedere la soglia critica del 7 per cento. Gli analisti, però, si aspettavano una reazione più convinta dopo la maxi iniezione di liquidità della Banca Centrale Europea, che mercoledì ha collocato quasi 500 miliardi di euro a ben 523 banche continentali che si sono presentate allo sportello dell’Eurotower. Nel frattempo in Europa si è aperto un altro fronte di crisi: S&P ha tagliato il rating dell’Ungheria a “spazzatura” e la Bce ha segnalato il rischio che venga minata l’indipendenza della Banca centrale magiara.
La raffica di dati Usa di ieri ha mandato segnali contrastanti: da una parte il Pil del terzo trimestre è stato rivisto al ribasso a +1,8% da +2%; dall’altra la fiducia dei consumatori, calcolata dall’Università del Michigan ha toccato i massimi degli ultimi sei mesi e i sussidi di disoccupazione sono calati ai minimi di aprile 2008. Wall Street ha guardato più alle note positive: l’indice Dow Jones ha chiuso con un rialzo dello 0,54% a 12.173 punti, mentre lo S&P 500 ha mostrato un progresso dello 0,84% a quota 1.254. Viaggiano positive anche le principali piazze finanziarie del Vecchio Continente: a Francoforte il Dax guadagna lo 0,35%, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,80%, a Madrid l’Ibex mostra un progresso dello 0,90%, a Londra il Ftse 100 segna un +0,50.
Piazza Affari, dopo un inizio promettente con l’indice Ftse Mib arrivato a sfiorare i 15.200 punti, ha perso slancio e in questo momento il paniere principale segna un rialzo dello 0,35% a 15.080 punti, mentre il Ftse All Share avanza dello 0,40% a quota 15.800. Questa mattina, infine, gli analisti di Moody’s hanno confermato la tripla A sull’Austria. In particolare, l’agenzia di rating Usa ha tenuto in considerazione nel reiterare il suo giudizio “l’elevata forza economia, sostenuta da una forza lavoro qualificata e dalla competitività delle esportazioni”.