Borse negative dopo la decisione dell’Eurogruppo, oggi l’asta greca
Partenza in ribasso per le Borse europee, compresa Milano, in scia alla chiusura negativa di Wall Street e dei listini asiatici. Gli investitori guardano con scetticismo alla decisione presa nella notte dall’Eurogruppo. Come da attese, i ministri delle Finanze della zona euro non hanno sbloccato la nuova tranche di aiuti alla Grecia ma le hanno concesso due anni in più, fino al 2016, per rimettere in sesto i conti pubblici. Il caso ellenico ritornerà comunque sul tavolo della zona euro la prossima settimana, con la riunione straordinaria dell’Eurogruppo fissata il prossimo 20 novembre, in cui si dovrebbe decidere il versamento degli aiuti.
A preoccupare è anche il fronte americano con l’evoluzione del fiscal cliff. Il Congresso Usa ha poco più di sette settimane per arrivare a un’intesa sulla cosiddetta rupe fiscale che farebbe scattare 600 miliardi di aumenti sulle imposte e tagli alla spesa con il conseguente rischio di recessione per l’economia a stelle e strisce. Il presidente americano, Barack Obama, ha invitato domani i leader del Congresso alla Casa Bianca, per discutere del fiscal cliff pregandoli di agire in fretta.
In questo quadro, a Londra l’indice Ftse ha segnato in avvio un calo dello 0,50% a 5738 punti, mentre a Francoforte il Dax è scivolato dello 0,75% a 7115 punti. A Parigi il Cac40 ha mostrato nei primi minuti una flessione dello 0,57% a 3392 punti e a Madrid l’Ibex ha lasciato un -0,52% 7526 punti. A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib ha aperto con un -0,50% a 15.050 punti.
Tra gli appuntamenti di oggi, l’Ecofin che dovrà prendere una decisione definitiva sul bilancio 2013 (con la conferma dei finanziamenti all’Emilia Romagna colpita dal terremoto) e proseguire sulla strada dell’unione bancaria. Si segnala anche l’intervento del ministro delle Finanze greco al Parlamento europeo nel pomeriggio. Oggi la Grecia tornerà sul mercato del debito con l’emissione di titoli di Stato ellenici a uno e tre mesi per un ammontare complessivo di 3,125 miliardi di euro in modo da assicurare il rimborso di 4,1 miliardi di bond in scadenza il 16 novembre.
Numerosi anche i dati macro in arrivo, con l’inflazione in Italia e in Gran Bretagna relativa al mese di ottobre e l’indice tedesco Zew di novembre. Il fronte societario sarà movimentato dalle trimestrali. In Italia si attendono i conti di Arnoldo Mondadori Editore, Astaldi, Banco Popolare, Bpm, Enel, Mediaset, Mps, Prelios, Salvatore Ferragamo e Unicredit.