Borse giù, Ue indaga sulle agenzie di rating
Ancora una giornata all’insegna delle vendite per le principali Piazze finanziarie. Dopo la chiusura in flessione di Wall Street, in mattinata è arrivata la notizia del tonfo delle Borse asiatiche con Tokyo che ha recuperato solo nel finale, chiudendo la seduta in calo di circa due punti percentuali. Peggio è andata a Shanghai in flessione del 2,14% e a Hong Kong che ha ceduto il 3,3%. Una situazione che ha spinto anche la Banca del Giappone a iniettare nuova liquidità nel sistema bancario. È la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti a non volere dare tregua ai mercati internazionali, tanto che da Bruxelles vogliono vederci chiaro. La commissione europea ha infatti deciso di avviare un’indagine esplorativa sulle maggiori agenzie di rating a livello mondiale. L’inchiesta, che cercherà di individuare il ruolo avuto nella vicenda relativa al crac del credito cosiddetto subprime, farà luce sugli intrecci tra governance, management, conflitto d’interessi e risorse. Sotto la scure europea è finito in particolare il ruolo svolto da colossi come Moodys, Standard & Poor’s e altre agenzie di rating. Intanto, il segno meno è diffuso sia nel Vecchio continente sia in Italia. A Milano, l’S&P/Mib perde il 2,31% a 38993. In questo quadro, continuano a crescere i timori per il settore bancario che sembra essere il maggiormente colpito da questa crisi. E la conferma arriva anche dalle performance dei principali titoli italiani del comparto. A partire da Unicredit e Capitalia che lasciano rispettivamente sul parterre il 3,20% a 5,895 e il 3,42% a 6,555 euro. Leggermente migliore, ma comunque in territorio negativo, la situazione di Intesa San Paolo che indietreggia del 2,56% a 5,45 euro. Tra i titoli più colpiti spiccano anche gli industriali e quelli del settore auto. E proprio in questo comparto è Fiat a frenare. Il titolo del Lingotto ha frenato sotto la soglia psicologia dei 19 euro e in questo momento cede il 4,68% a 18,88 euro per azione.