Notizie Indici e quotazioni Borse europee positive grazie alla Cina. A Piazza Affari deboli le banche dopo S&P

Borse europee positive grazie alla Cina. A Piazza Affari deboli le banche dopo S&P

15 Luglio 2013 07:39
Le Borse europee, Milano compresa, viaggiano sopra la parità, incoraggiate dai listini asiatici (a parte Tokyo che è rimasta chiusa per festività) che hanno festeggiato i dati cinesi. Questa mattina la Cina ha mostrato un ritmo di crescita più lento, pari a un +7,5% nel secondo trimestre dell’anno, contro un +7,7% del periodo precedente, ma comunque in linea con le attese degli analisti. 
Le Borse europee segnano un progresso intorno allo 0,60-0,70%. A Piazza Affari il Ftse Mib mostra un +0,30% viaggiando intorno ai 15480 punti. Sul listino milanese l’attenzione è rivolta ai titoli bancari dopo la sforbiciata di Standard & Poor’s, a seguito del declassamento dell’Italia. L’agenzia di rating ha ridotto il merito di credito da “BBB+” a “BBB” su nove banche (Unicredit, UniCredit Leasing, Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Banca Fideuram, Mediobanca, Cariparma, Banca Nazionale del Lavoro e Istituto del Credito Sportivo) e ha messo in creditwatch con implicazioni negative il rating di lungo termine di 23 banche.
Oggi non è previsto nessun dato macro di rilievo in uscita dall’Eurozona. L’attenzione sarà rivolta soprattutto Oltreoceano con le vendite al dettaglio e importanti trimestrali societarie (in primis quella di Citigroup). Ma la settimana appare intensa e caratterizzata da nuove tensioni. A cominciare dal Portogallo, il cui governo vacilla sotto i colpi di una crisi politica. Proprio questa settimana la troika (i rappresentanti di Ue-BCe-Fmi) tornerà nel Paese lusitano per l’ottava missione di revisione. Tra i corridoi però si diffonde la voce che Lisbona sarebbe pronta a chiedere una revisione del piano di salvataggio da 78 miliardi di euro in scadenza l’anno prossimo. 
Sotto i riflettori anche l’asta odierna di titoli in Francia, dopo che venerdì anche l’agenzia Ficth ha tolto la tripla A sul debito di Parigi. Lo avevano già fatto Standard & Poor’s (gennaio 2012) e Moody’s (novembre 2012). Attenzione dunque al mercato obbligazionario, con il differenziali tra i titoli sovrani del Sud Europa in allargamento rispetto al Bund tedesco. In particolare, sullo spread Btp-Bund è tornata a salire la tensione con il differenziale che questa mattina si attesta a 296 punti base.