Borse europee nervose dopo le parole di Draghi

Cerca di prendere quota Piazza Affari insieme agli altri listini europei dopo le decisioni di BoE e Bce sui tassi d’interesse. La Bank of England ha lasciato, come da attese, i tassi di interesse allo 0,50% e il programma di acquisto di asset a 375 miliardi di sterline. Nessuna novità nemmeno dalla Banca centrale europea, che ha deciso di mantenere invariato il costo del denaro allo 0,75%, come previsto dal mercato. Dopo una reazione fredda, i mercati tentano di rialzare la testa con le parole del governatore della Bce, Mario Draghi. Il numero uno dell’Eurotower si è detto pronto all’acquisto dei titoli di Stato ma solo su richiesta dei Governi e le condizioni cui sono subordinati gli aiuti del fondo salva-Stati e della Bce non devono essere necessariamente punitive. Anzi, il più delle volte sono misure che forniscono un supporto alla crescita.
Piazza Affari è la migliore tra i altri listini del Vecchio Continente con il Ftse Mib avanza dello 0,40% a 15.594 punti. In Europa, il londinese Ftse100 guadagna lo 0,07%, il tedesco Dax segna un ribasso dello 0,05%, il francese Cac40 sale dello 0,10% mentre a Madrid l‘Ibex35 mostra un progresso dello 0,17%
Nessun beneficio dall’asta spagnola che ha visto i rendimenti dei titoli triennali in rialzo. Il Tesoro spagnolo ha collocato oggi bond di media scadenza per complessivi 3,992 miliardi di euro, a un soffio dal target massimo del range fissato tra i 3 e i 4 miliardi. In particolare, sono stati collocati titoli al 2014 per 1,285 miliardi di euro al rendimento medio del 3,282%. Allocati anche titoli con scadenza il 2015 per 1,997 miliardi e un rendimento medio del 3,956%. Infine, i titoli con scadenza 2017 sono stati collocati per 710 mln di euro al rendimento medio del 4,766%. Buona la domanda pari a 2,03 volte il quantitativo allocato per il bond 2014, 1,98 volte per quello 2015 e 2,47 volte per il bond 2017. “La domanda particolarmente forte su alcune scadenze in realtà è stato frutto del ridotto quantitativo in emissione”, sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG, che valuta tutto sommato non brutta l’asta, “ma la sensazione è che gli operatori si aspettavano un po’ di speculazione (rendimenti più bassi e domanda più solida) sulla scia delle indiscrezioni di un eventuale piano di aiuti. Così non è stato e questo ha portato delusione sul mercato”.
Sulla Borsa di Milano resistono alle vendite i bancari, forti del superamento degli stress test. I quattro principali istituti di credito hanno superato l’esame di verifica dei requisiti di capitale imposto dall’Eba con il Core Tier 1 di Intesa Sanpaolo (+1,29%), Unicredit (+1,78%), Banco Popolare (+1,46%) e Ubi Banca (+1,45%) attestatosi sopra la soglia richiesta del 9 per cento. In particolare Intesa Sanpaolo ha presentato un Core Tier 1 al 10,07%, Unicredit al 9,86%, Banco Popolare al 9,61% e Ubi Banca al 9,24%. Monte dei Paschi unica bocciata con un Core Tier 1 al 7,20% ma che sarà portato presto al 10,8% grazie agli aiuti governativi.