Borse europee in preda al nervosismo: preoccupa lo stato di salute del sistema bancario
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Ci risiamo. Torna la paura sui mercati. Le Borse europee, che hanno aperto in netto calo, in scia alla chiusura negativa dei mercati americani e asiatici, stanno proseguendo la seduta all’insegna dei ribassi e della volatilità. Gli investitori si stanno interrogando su quale futuro attenda i paesi dell’Eurozona, all’indomani delle raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale a Madrid a realizzare riforme urgenti per migliorare la situazione del mercato del lavoro e la solidità del sistema bancario.
“E’ in atto una grande pressione dei derivati sulle Borse”, segnala invece un altro operatore. “Mi aspettavo che nel fine settimana fosse messa a punto una regolamentazione dei derivati, che invece sta tardando ad arrivare. E’ ovvio che le grandi banche americane stanno facendo il loro gioco, anche perché negli Stati Uniti e anche in Inghilterra buona parte della attività finanziaria è basata proprio sui derivati; il punto è che noi adesso ci ritroviamo ad essere vulnerabili e siamo a rischio crack. E questo è evidente dalla pressione molto forte che emerge non solo sulle Borse, ma anche sulle obbligazioni e sul mercato delle valute”.
“Passa in secondo piano quindi l’azione di maquillage di bilancio in atto in Europa: in Spagna sono saltate quattro banche e il mercato adesso è nella piena incertezza”, aggiunge. E in effetti al di là delle tensione sui mercati, il cross dell’euro/dollaro ha di fatto azzerato il recupero della settimana scorsa, prima fase di rialzo dopo sei settimane consecutive di correzione. “Gli investitori hanno iniziato a vendere euro, temendo ci possano essere nuove banche in difficoltà, particolarmente nei paesi dell’Europa meridionale”, spiega un altro operatore.
Tutto questo succede, mentre è balzato prontamente al nuovo record di contratto il derivato sul decennale tedesco, titolo core per eccellenza tra i governativi della zona euro, sulla spinta di una nuova ondata di acquisti rifugio. Come sottolinea un trader, “tutto quello che si legge sulle banche europee non è proprio di buon auspicio: la sensazione è che siamo passati da timori particolari sulla Grecia a un più generale nervosismo sull’intera Europa”. Vecchio Continente sotto scacco, di nuovo. E questa volta neanche un maxi piano potrebbe scongiurare il peggio.