Borse europee avviano la seduta in rialzo. Egitto in primo piano, a Milano recupera Italcementi
Si allentano le tensioni sulla situazione in Egitto e le Borse europee rifiatano. I listini del Vecchio Continente avviano la seduta in territorio positivo. I timori per la situazione geopolitica in Nord Africa sembrano allontanarsi mentre il mercato fa il punto sul dato americano positivo della spesa personale, in crescita a dicembre. Anche oggi il calendario macro è ricco di appuntamenti. Questa mattina si attendono i dati sulla disoccupazione in Europa e dagli Usa. Poi arriverà la carrellata delle cifre relative al Pmi manifatturiero di gennaio dai principali paesi della zona euro. Per l’Italia le stime sono per un lieve calo a 54,6 dal precedente 54,7, mentre per l’intera zona euro le indicazioni degli analisti vedono un indice stabile a 59,9.
Già pubblicato invece il Pmi cinese, ancora in espansione ma al minimo dei cinque mesi a 52,9, sotto le stime di 53,5 secondo i dati ufficiali. In una direzione opposta si è mosso il Pmi Hsbc che per gennaio ha registrato un lieve rialzo a 54,5 da 54,4 di dicembre. Fra le componenti che avrebbero spinto l’indice i nuovi ordini grazie soprattutto alla domanda interna. L’attenzione degli operatori nel pomeriggio sarà rivolta al discorso del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, a Milano. Londra segna un progresso dello 0,86% a 5.913 punti, mentre a Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,80% a 4.037. Positivi anche l’indice di Francoforte (+0,70% a 7.126) e quello di Amsterdam che registra un rialzo dello 0,58% a 362,83 punti. A Milano il Ftse All Share sale dello 0,67% e il Ftse Mib dello 0,76%.
Sul listino di Piazza Affari recuperano alcuni dei titoli ieri più colpiti dalla crisi nordafricana: Italcementi (+2%), che ieri ha annunciato di avere temporaneamente sospeso la produzione in Egitto, paese che pesa per circa il 15% sul fatturato consolidato, Buzzi (+1,36%) ed Edison (+0,7%). Ben impostato il comparto bancario. Resta indietro Unicredit (-0,50% a 1,8 euro), sempre al centro della speculazione. L’ipotesi di integrare Eurizon di Intesa Sanpaolo e Pioneer del gruppo Unicredit non dispiace al presidente della Compagnia di San Paolo, azionista di IntesaSp, che la vede come operazione di sistema. “La condivido come operazione di sistema”, ha detto ieri il presidente Angelo Benessia.
Denaro su Fiat (+1,62% a 7,205 euro). La partecipata Chrysler ha realizzato nel quarto trimestre un utile operativo modificato di 198 milioni di dollari, che dovrebbe superare i 2 miliardi in tutto il 2011. Mentre l’ad Sergio Marchionne ha annunciato di non essere in grado di definire i tempi dell’approvazione del prestito a Chrysler da parte del dipartimento dell’Energia Usa. Marchionne ha invece fatto sapere di avere in corso colloqui per il rifinanziamento del debito e, sulla base di tali trattative, prevede risparmi sui costi per interessi.
Nelle retrovie del listino balza l’As Roma, guadagnando il 5,22% a 1,27 euro. Sono cinque le offerte volte a conquistare il club giallo rosso, ma la partita si giocherà con ogni probabilità tra americani e arabi. Nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle binding offers, a mettere i soldi sul tavolo dell’advisor Rothschild, ci sono la cordata Usa capitanata da Thomas R. DiBenedetto, il fondo di Abu Dhabi Aabar, altri investitori targati Usa-Medioriente, l’imprenditore Giampaolo Angelucci e un gruppo francese. Da oggi la palla passa alla proprietà – famiglia Sensi, UniCredit e il professore Attilio Zimatore – che dovrà prendere le proprie decisioni e scegliere con chi di questi avviare una trattativa esclusiva. Ma in molti già pensano che la partita si giocherà tra americani e arabi.