Borse caute in attesa del vertice Ue, fumata nera dal CdM. Scontro sulle pensioni
Non si allenta la tensione sulle obbligazioni italiane in vista del supervertice europeo e dopo la fumata nera uscita dal Consiglio dei Ministri. Lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco resta ad un livello elevato: 387 punti base e rendimento al 5,96%. Il tutto nonostante l’attivismo della Bce sul mercato secondario. Domani è in programma un test importante per il Tesoro: l’asta di Bot semestrali per 8,5 miliardi di euro e quella di bond a due anni per 2 miliardi di euro. Se sull’obbligazionario la tensione resta alta, sulle piazze finanziarie si respira un clima di prudenza.
Prudenza dovuta soprattutto all’attesissima riunione dei leader europei, in programma domani a Bruxelles, che dovrebbe fornire i dettagli del piano di ricapitalizzazione del sistema bancario e mettere a punto le modalità di potenziamento del Fondo salva-Stati (EFSF). Secondo indiscrezioni, inoltre, sarebbe ad un passo l’accordo sulla svalutazione dei titoli di Stato greci. Gli istituti di credito, infatti, sarebbero disposti ad accettare un haircut di circa il 40%. A Bruxelles però si sta pensando di portare il livello di svalutazione tra il 50% e il 60 per cento.
Nell’attesa del summit a Francoforte il Dax guadagna lo 0,20%, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,05%, a Londra il Ftse 100 oscilla sulla linea della parità, a Madrid l’Ibex 35 mostra un lieve progresso dello 0,10%. Simile l’andamento di Piazza Affari: l’indice Ftse Mib cede lo 0,10% a 16.210 punti, mentre il Ftse All Share arretra dello 0,05% a quota 17.030.
L’Italia resta la sorvegliata speciale di Bruxelles. Ieri sera, dopo una giornata frenetica, il Consiglio dei Ministri straordinario si è praticamente concluso con un nulla fatto. In sostanza Berlusconi si presenterà a Bruxelles con una lettera contenente una serie di provvedimenti da realizzare. I vertici comunitari avevano chiesto molto di più, ovvero un pacchetto di misure concrete volte a ridurre il debito pubblico e a sostenere la crescita. Dal CdM, però, è arrivata una fumata nera. Lo scontro principale tra i partiti della maggioranza riguarda la necessità di mettere le mani sul sistema previdenziale.
La Lega Nord ha di fatto alzato un muro sul capitolo pensioni. Il titolo de “La Padania” di oggi spazza ogni dubbio: “Scontro finale sulle pensioni”. Uno scontro che mette a rischio la tenuta stessa dell’esecutivo.