Borse: analisti, mercati appesi a Washington e Roma
In questo avvio di settimana gli occhi degli investitori rimangono fissi su Washington e Roma. "Se gli investitori avevano sperato di scorgere segnali di buona volontà politica a Washington e Roma in questo fine settimana sarebbero ora amaramente delusi - commenta Michael Hewson, senior market analyst di Cmc Markets - In Italia in particolare, dopo le dimissioni dei ministri berlusconiani, aumentano i rischi che le agenzie di rating possano rivedere al ribasso il loro giudizio sul merito di credito dei titoli di Stato". "E certamente fa bene Letta ad invocare preghiere per la continuità del governo dal momento che avrà certamente bisogno di qualche forma di ispirazione per prevenire un'ulteriore debolezza sul mercato italiano dei bond questa settimana - aggiunge l'analista di Cmc Market - dal momento che i trader sono preoccupati della prossima serie di eventi che potrebbero verificarsi nell'ultima puntata della soap opera politica italiana, con la prospettiva di nuove elezioni sempre più vicina.
Anche al di là dell'Atlantico le cose non sembrano mettersi bene, dal momento che sia Repubblicani che Democratici stanno facendo di tutto per dare l'impressione di essere sul punto di premere il pulsante di autodistruzione con entrambi gli schieramenti sempre più arroccati nelle rispettive istanze e ben lontani dall'accordo necessario per evitare la chiusura degli uffici governativi (l'ultima volta in cui questo evento si verificò era il 1996). "Per quanto il tempo non sia ancora scaduto - spiega Hewson - le possibilità che venga evitato lo shutdown sono rare a questo punto. Le conseguenze immediate risulterebbero in posti di lavoro temporaneamente sospesi, calo della produzione economica, della spesa dei consumatori , delle vendite al dettaglio. E, come se ciò non bastasse, rimarrebbe il problema di dover innalzare il limite dell'indebitamento Usa entro il 17 ottobre. In tale frangente, anche gli indicatori economici che solitamente dovrebbero essere i driver di mercato passano ora in secondo piano, poiché gli investitori sono consapevoli che il sentiment verrà guidato per lo più dagli sviluppi politici delle vicende in atto".
Anche al di là dell'Atlantico le cose non sembrano mettersi bene, dal momento che sia Repubblicani che Democratici stanno facendo di tutto per dare l'impressione di essere sul punto di premere il pulsante di autodistruzione con entrambi gli schieramenti sempre più arroccati nelle rispettive istanze e ben lontani dall'accordo necessario per evitare la chiusura degli uffici governativi (l'ultima volta in cui questo evento si verificò era il 1996). "Per quanto il tempo non sia ancora scaduto - spiega Hewson - le possibilità che venga evitato lo shutdown sono rare a questo punto. Le conseguenze immediate risulterebbero in posti di lavoro temporaneamente sospesi, calo della produzione economica, della spesa dei consumatori , delle vendite al dettaglio. E, come se ciò non bastasse, rimarrebbe il problema di dover innalzare il limite dell'indebitamento Usa entro il 17 ottobre. In tale frangente, anche gli indicatori economici che solitamente dovrebbero essere i driver di mercato passano ora in secondo piano, poiché gli investitori sono consapevoli che il sentiment verrà guidato per lo più dagli sviluppi politici delle vicende in atto".