Borsa Milano in rally, sul Ftse Mib scatto di FCA. Titolo +8% su rumor offerte acquisto da Cina

Piazza Affari inizia l’ottava all’insegna degli acquisti, che vedono protagonisti soprattutto FCA e le banche. In particolare, le quotazioni del colosso dell’auto guidato da Sergio Marchionne sono volate oggi +8% circa a quota 10,60 euro, sulla scia di indiscrezioni secondo cui alcuni produttori cinesi di auto avrebbero presentato almeno un’offerta per rilevare Fiat Chrysler. La spinta di ha permesso al Ftse Mib di chiudere con un rialzo poderoso dell’1,72%, a 21.722,11 punti.
Tornando al titolo FCA, il sito Automotive News ha scritto che:
“I dirigenti di un produttore di auto cinese ben noto hanno presentato questo mese almeno un’offerta per acquistare Fiat Chrysler Automobiles a un premio contenuto rispetto al suo valore di mercato, stando a quanto Automotive News ha appreso. L’offerta, ha riferito una fonte, è stata rifiutata, in quanto non considerata sufficiente“.
L’articolo continua:
“Allo stesso tempo, altre fonti hanno identificato dirigenti di altri grandi produttori cinesi di auto, che starebbero conducendo una loro due diligence per valutare un potenziale acquisto di FCA (..) una fonte ha riferito che i dirigenti di FCA si sono recati in Cina per incontrare i vertici di Great Wall Motor Co, mentre alcune delegazioni cinesi sono state avvistate la scorsa settimana nei quartieri generali di FCA a Auburn Hills, nel Michigan”.
Per Automotive News, che ricorda come le aziende cinesi siano sotto pressione da parte del governo affinché si espandino al di fuori della Cina acquistando società straniere, “FCA potrebbe essere un target perfetto, se si considera che l’amministratore delegato Sergio Marchionne si è concentrato sull’obiettivo di snellire le operazioni del produttore di auto, al fine di rendere (l’azienda) attraente agli occhi degli acquirenti”.
Riguardo alle aziende cinesi che avrebbero mostrato un interesse a rilevare FCA, “diverse fonti hanno parlato del coinvolgimento di Dongfeng Motor Corp., Great Wall, Zhejiang Geely Holding Group” e anche dell’attuale partner cinese con cui FCA ha siglato un accordo di joint venture nel paese, ovvero Guangzhou Automobile Group.
Ancora, Automotive scrive:
“Stando a una fonte, una qualsiasi vendita coinvolgerebbe probabilmente i marchi molto redditizi di FCA Jeep e Ram, così come anche Chrysler, Dodge e Fiat, ma escluderebbe Maserati e Alfa Romeo. Questi due marchi potrebbero essere oggetto di uno spin off, come è stato nel caso di Ferrari, al fine di massimizzare i ritorni per Exor, la holding controllata dalla famiglia Agnelli“.
Non solo FCA, sale anche Ferrari
Tornando a Piazza Affari, a salire oggi sono stati in generale i titoli della galassia Agnelli: Ferrari ha beneficiato della nota di Berenberg, che ha scritto che la Formula 1 è sottovalutata e che ha comunicato di aver rivisto al rialzo il target price di Ferrari da 90 a 110 euro, mantenendo inalterato il rating sul titolo a “buy”. L’effetto FCA è stato ben visibile inoltre nella performance di Exor.
In generale, l’azionario europeo è sostenuto dalla buona notizia relativa al Pil del Giappone che, nel corso del secondo trimestre dell’anno, è salito del 4% su base annua, stracciando le previsioni di un rialzo del 2,5%. Il rialzo ha confermato inoltre una decisa accelerazione dell’economia giapponese, se si considera che nel primo trimestre, la crescita era stata dell’1,5%.
Gli investitori tentano di lasciarsi alle spalle i timori legati alle tensioni tra gli Usa di Trump e la Corea del Nord di Kim Jong-Un. A tal proposito, intervistato dalla Cnbc Tapanh Datta, responsabile dell’allocazione degli asset presso Aon Hewitt, fa notare che i mercati sanno in fondo che le minacce nordcoreane raramente si trasformano in guerre.
(aggiornato alle 17.41 ora italiana)