Boost ETP raggiunge i 97 mln di dollari di masse gestite
Boost ETP, emittente specializzato in Exchange Traded Product short e leverage (S&L), ha raggiunto la quota record di 97 milioni di dollari di masse in gestione. Gli AUM dell’emittente londinese sono cresciuti del 130% da gennaio 2014 e del 450% negli ultimi 12 mesi. Dall’inizio del 2014, Boost conta di una raccolta netta pari a 56 milioni di dollari. “Gli investitori utilizzano sempre più gli ETP targati BOOST a causa della recente volatilità del mercato – ha commentato Nik Bienkowski, Co-Ceo di Boost ETP – e a marzo abbiamo assistito alla crescita dei fatturati oltre i 200 milioni di dollari, alla stretta degli spread e a un maggiore flusso di ordini. Sia nel Regno Unito che in Italia gli investitori fanno richiesta non solo di strumenti tattici che esprimano il loro punto di vista, ma anche di strumenti di copertura efficaci che consentano loro di utilizzare il capitale nel modo più efficiente. Fondamentalmente, gli investitori mostrano di comprendere la versatilità degli ETP short e leverage e come possono essere utilizzati per aggiungere valore in una vasta gamma di situazioni di mercato”.
Gli afflussi negli ETP azionari targati Boost (21 milioni di dollari) hanno coinvolto sia le posizioni lunghe che quelle corte, gli afflussi negli ETC su commodity (35 milioni di dollari) non si sono suddivisi allo stesso modo. Gli ETP che forniscono esposizione short al gas naturale (3NGS e 2NGS), esposizione long all’argento (3SIL e 2SIL) e esposizione long al petrolio (3OIL) hanno visto afflussi molto più consistenti rispetto alle esposizioni opposte. “La scorsa settimana abbiamo visto i nostri investitori continuare a posizionarsi ribassisti sul gas naturale – ha rimarcato Viktor Nossek, capo della ricerca di Boost ETP – con flussi in entrata nel BOOST Gas Natural 3x Short Daily ETP (3NGS) e in uscita dal BOOST Gas Natural 3x Leverage Daily ETP (3NGL). Questa tendenza replica ciò che stiamo già osservando a livello globale negli ETP S&L da marzo, dal momento che la fine dell’ondata di freddo negli Stati Uniti sta portando gli investitori a rimpiazzare il precedente sentiment rialzista sul gas naturale con un sentiment ribassista”.