Notizie Notizie Italia Boom di ordini per Moncler, richieste per 20 miliardi di euro. Lunedì partono le negoziazioni

Boom di ordini per Moncler, richieste per 20 miliardi di euro. Lunedì partono le negoziazioni

11 Dicembre 2013 17:09
Come da attese, boom di ordini per l’Ipo di Moncler. Il debutto della società dei piumini, previsto per lunedì prossimo, avverrà al massimo previsto, 10,2 euro per azione (range 8,75-10,2€), che porta la valorizzazione della società guidata da Remo Ruffini a 2,55 miliardi di euro. Nonostante ci si attendesse un’accoglienza positiva, cosa che accomuna Moncler con gli altri debutti del comparto del lusso, l’entusiasmo degli investitori ha sorpreso anche i più ottimisti.

Le richieste degli istituzionali hanno superato di oltre 31 volte le 63,46 milioni di azioni offerte a questa categoria di investitori (incluse le azioni derivanti dall’overallotment) totalizzando un controvalore di oltre 20 miliardi di euro. “La domanda degli investitori istituzionali -si legge nella nota diffusa dalla società- è pervenuta da primari investitori internazionali con un’ampia diversificazione geografica che comprende Stati Uniti, Europa e Asia”. Il 10% dell’offerta totale è destinata al retail, e, su queste basi, si andrà al sorteggio.

Il flottante sarà pari al 26,7%, e salirà di quattro punti percentuali in caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe. Le azioni sono state poste in vendita dai soci Ecip Msa (gruppo Eurazeo), Cep III Participations (controllata dal Gruppo Carlyle) e Brands Partners 2 (controllata da Progressio Investimenti).

Con un rapporto Ev/Ebitda di 17,3 volte e una quotazione pari a 30,9 volte gli utili, la griffe dei piumini inizierà gli scambi con una valutazione leggermente al di sopra quella di Tod’s e Burberry, ma inferiore a quella di Prada, Brunello Cucinelli e Ferragamo.

Tra i punti di forza del gruppo troviamo la crescita di fatturato e margini con un focus particolare ai mercati internazionali (il peso del mercato domestico è passato dal 41,5% del 2010 al 26,2% del 2012) mentre la maggiore debolezza è la concentrazione dell’attività in un solo prodotto, i piumini.