Bond Rai scalda gli investitori, ma Moody’s vede bilancio in sofferenza. C’è rischio aumento canone nei prossimi anni
La RAI vede crescere i ricavi e suscita grande interesse tra gli investitori con boom di richieste per il bond a cedola fissa. La televisione pubblica ha chiuso i primi nove mesi 2019 con ricavi in crescita dell’1,5% a quota 165,7 milioni di euro; in aggiunta ha collocato con successo un nuovo prestito obbligazionario senior da 300 milioni di euro a 5 anni con un rendimento fissato a 165 bp sopra il taso midswap di riferimento.
La nuova obbligazione Rai-Radiotelevisione italiana S.p.a (XS2089322098) è stata prezzata a 99,823 e offre una cedola a tasso fisso del 1,375% fino al 4 dicembre 2024, data di rimborso. Il nuovo bond ha raccolto ordini per 2,7 miliardi di euro e il funding sarà utilizzato per rimborsare obbligazioni in scadenza a maggio 2020 (Isin XS1237519571). L’obbligazione RAI 1,375% 4 dicembre 2024 è stata sottoscritta da investitori istituzionali, sarà quotata alla Borsa di Dublino ma potrà essere trattata anche sulla piattaforma EuroTLX per tagli minimi di 100.000 euro e multipli analoghi. “Siamo particolarmente soddisfatti del risultato – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini – che assicura un funding a Rai ad un tasso estremamente vantaggioso e siamo orgogliosi della fiducia accordataci dai principali investitori italiani ed internazionali. Ciò a conferma della credibilità del percorso di trasformazione in digital media company intrapreso da Rai”.
Moody’s taglia outlook
Nel frattempo Moody’s ha confermato il rating della RAI a Baa3 in area “investment grade”, ma ha rivisto l’outlook da stabile a negativo. Questo ancora prima che fosse emesso il nuovo bond e nonostante il management, a margine della pubblicazione degli ultimi risultati trimestrali, abbia confermato gli obiettivi per l’anno in corso prevedendo una ulteriore crescita organica dell’Ebitda. Secondo Victor Garcia Capdevila, lead analyst di Moody’s per la Rai, “il cambiamento dell’outlook a negativo riflette il sostanziale peggioramento nelle principali misure di credito rispetto alle nostre precedenti attese, per effetto di un’assegnazione inferiore al previsto dei proventi oltre il budget dei canoni alla Rai, ampi investimenti nella digitalizzazione del business e maggiori costi dei contenuti collegati ai prossimi eventi sportivi”. Per Garcia la RAI genererà un cash flow negativo nei prossimi anni con un significativo aumento del debito, cosa che farà salire la leva finanziaria a 5,7 volte l’Ebitda nel 2020 (era 3,6 volte nel 2018).
Aumenterà il canone Rai?
Sicchè, in assenza di una aumento delle entrate (il 68% arriva dalla riscossione del canone e il resto da pubblicità), il piano industriale 2019-2021 improntato sulla digitalizzazione del business, c’è il rischio di un declassamento. “Per trasformare le sue attività televisive tradizionali verso un modello di media company basata sul digitale, la Rai deve investire risorse rilevanti nei prossimi tre anni – scrive Moody’s – per cui, in assenza di un incremento delle entrate, sarà difficile da sostenere senza mandare in sofferenza il bilancio”.