Bond mania ed ETF: alla ricerca di equilibrio tra performance, volatilità e diversificazione
Incipit di settembre con bond ancora protagonisti. I tassi hanno toccati nuovi record negativi con Bce e Fed che si apprestano a varare nuovi tagli del costo del denaro. I rendimenti in molti casi negativi non sembrano allontanare gli investitori dai bond con flussi importanti verso questa asset class. I governativi dell’area euro sono stati caratterizzati da un’estate in prima linea con rendimenti ai nuovi minimi storici per i tassi dei Bund tedeschi (rendimento sottozero anche per i titoli a 30 anni) e i titoli di Stato degli altri maggiori Paesi dell’area. Minimi assoluti anche per il rendimento del BTP decennale italiano, per la prima volta sotto il muro dell’1%.
Di pari passo aumenta l’offerta di prodotti adatti a prendere posizione in maniera diversificata sull’obbligazionario. Settembre è iniziato sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana con diverse novità. Ad aprire le danze sono state Invesco e UBS, rispettivamente con 5 e 4 nuovi replicanti proposti sul mercato italiano. Invesco, che ha portato a oltre 90 il numero di propri ETF presenti in Italia, si è concentrata su obbligazioni governative in euro, con una scelta di quattro intervalli di scadenza oppure con esposizione a tutte le scadenze. Tutti gli ETF hanno spese correnti dello 0,10% annuo, tra le più basse per accedere al debito sovrano europeo.
Equilibrio tra performance e diversificazione
Perché puntare sui governativi UE? “Molti investitori utilizzano titoli di stato europei per l’allocazione core al fine di diversificare e ridurre la volatilità del loro portafoglio – rimarca Paul Syms, Head of EMEA ETF Fixed Income Product Management di Invesco – . Abbiamo sviluppato questi nuovi ETF con l’obiettivo di offrire il giusto equilibrio tra performance e ampia esposizione sul mercato. Inoltre, visti i persistenti bassi rendimenti in Europa, riteniamo che il basso costo di questi ETF possa interessare gli investitori che sono sempre più sensibili ai prezzi”. Paul Syms ha aggiunto: “Con $33 miliardi in AuM, i titoli di Stato in euro sono la seconda più grande categoria di ETF a reddito fisso in Europa. Negli ultimi 12 mesi, sono stati raccolti oltre 5 miliardi di dollari in questo settore (dati Bloomberg al 23/8/2019) e, nell’attuale contesto caratterizzato da incertezza, ci aspettiamo ulteriori incrementi mano a mano che gli investitori adeguano i loro profili di rischio. Attualmente, riteniamo che il contesto per i titoli di stato in euro sia favorevole, con la BCE che dovrebbe annunciare un ulteriore allentamento nella riunione di settembre”.
Esposizione sulle 5 maggiori economie dell’area euro
I 5 nuovi ETF si rifanno a indici Bloomberg Barclays Euro Government Select scelti come parametri di riferimento per i prodotti con scadenza mirata. Questi indici forniscono esposizione alle cinque economie più liquide dell’Eurozona: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna.
L’indice Bloomberg Barclays Euro Treasury Majors Bond è stato invece scelto per l’ETF che copre tutto lo spettro di scadenze. Questo benchmark include i cinque paesi presenti negli altri indici, a cui si aggiungono Austria, Belgio, Finlandia, Irlanda e Portogallo. L’inclusione di questi paesi ha lo scopo di fornire una più ampia esposizione dell’Eurozona.
Nel dettaglio la nuova gamma è composta da: Invesco Euro Government Bond 1-3 Year UCITS ETF; Invesco Euro Government Bond 3-5 Year UCITS ETF; Invesco Euro Government Bond 5-7 Year UCITS ETF; Invesco Euro Government Bond 7-10 Year UCITS ETF; e Invesco Euro Government Bond UCITS ETF. Questi nuovi ETF obbligazionari sui titoli di Stato europei fanno parte della gamma core di Invesco pensata per replicare a basso costo i principali benchmark obbligazionari, azionari e di materie prime.
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