Boccone amaro Italia, più “rischiosa del Portogallo”: I numeri del miracolo economico di Lisbona
Spread Portogallo. In questa ultima parte del 2017, il mercato finanziario italiano è stato guidato dal rischio politico. Come di consueto in questi casi, il boccone amaro passa attraverso il mercato obbligazionario dove l’Italia è stata scavalcata nelle preferenze degli investitori dal Portogallo, fresco di promozione da parte dell’Agenzia Fitch.
La spia di questo cambio di atteggiamento degli investitori nei confronti dell’Italia è il differenziale tra il BTP ed il decennale portoghese, salito ad un massimo di +5 punti base, rispetto al -200 punti base di inizio anno. Tradotto: il rischio Paese avvertito dagli investitori internazionali è più in alto per l’Italia che per il Portogallo.
Il “miracolo economico” di Lisbona
Venerdì scorso l’agenzia Fitch ha rivisto al rialzo di due gradini la valutazione sull’affidabilità creditizia del Portogallo, portandola da BB+ a BBB. Si tratta della prima volta che un’agenzia migliora così tanto i titoli lusitani in una sola volta. Fitch è la seconda agenzia di rating che, insieme a Standard & Poor’s, valuta il debito sovrano di Lisbona investment grade.
La reazione sui mercati non si è fatta di certo attendere, con forti acquisti sui titoli di Stato del Portogallo, i cui rendimenti sono specularmente scesi ai valori più bassi da oltre 2 anni, con un minimo di seduta all’1,729 per cento sulla scadenza decennale.
L’insieme di questi provvedimenti si basa su solide ragioni. Il Portogallo viene infatti da una stagione di intense riforme che ha consentito al Paese di uscire dalla crisi e riacquistare la fiducia dei mercati. I fondamentali economici portoghesi migliorano a vista d’occhio e sul fronte dei rendimenti questo gioca a sfavore dei BTp, zavorrati peraltro da un clima pre-elettorale torbido, con un elevato rischio di instabilità politica dopo il voto. Un boccone amaro per Roma che oggi viene percepita sui mercati meno appetibile di Lisbona.
Per quest’anno, la banca centrale portoghese stima una crescita del Pil del 2,6%, seguita da un +2,3% per il 2019. La promozione di Fitch è arrivata con il miglioramento delle previsioni sul rapporto debito/pil, che quest’anno dovrebbe scendere al 126,4% dal 130% del 2016 e atteso al 124,1% nel 2018, grazie alla discesa del deficit ai minimi da 40 anni e atteso dal governo Costa all’1% nel 2018. Anche il mercato del lavoro lusitano ha fatto passi da gigante. Il tasso di disoccupazione ad ottobre è sceso all’8,6% contro quasi il 18% raggiunto nel 2013, attestandosi oggi al di sotto dei livelli medi nell’Eurozona.