Blitz Cdp su Telecom Italia costerà caro agli italiani, Codacons presenta esposto a Consob e parla di rischio insider trading
Va in archivio una settimana bollente per Telecom Italia con il rumor poi confermato dell’intenzione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) di entrare nel capitale della tlc con una quota fino al 5%. Mossa confermata da Cdp il 5 aprile e che va nella direzione di dare un non tanto velato supporto politico alla posizione assunta dal fondo Elliott in tema di governance del gruppo, attualmente troppo sbilanciata a favore dei francesi di Vivendi.
In due sedute il titolo Telecom è schizzato in avanti del 12% arrampicandosi sui massimi da agosto 2017. Movimento che ha repentinamente reso più oneriso l’esborso che dovrà effettuare Cdp per costruire la sua posizione nell’azionariato di Telecom Italia. Cdp, che comunque potrebbe aver iniziato già venerdì ad acquistare azioni Telecom, se acquistasse ora il 5% di Telecom andrebbe a spendere oltre 70 milioni di euro in più rispetto ai valori di Borsa del titolo del 4 aprile.
Il Codacons ha presentato un esposto a Consob, Corte dei Conti e Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di bloccare l’operazione che porterà CDP ad acquistare una quota del 5% dell’azienda telefonica, chiedendo alle autorità competenti di fare luce sulla vicenda considerati i possibili danni per la collettività.
“L’annuncio di Cassa Depositi e Prestiti è stato senza dubbio incauto ed ha portato le azioni Tim a schizzare alle stelle con un fortissimo incremento del loro valore in poche ore – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Ciò rischia di determinare un evidente danno per la collettività, perché al momento dell’ingresso nel capitale dell’azienda, l’ente pubblico pagherà una somma maggiore rispetto a quella che avrebbe pagato in assenza di annunci prematuri ed inopportuni”.
“L’operazione va bloccata perché potrebbe configurare una forma di insider trading vietata dalle nostre norme e rappresentare un danno erariale a discapito della collettività – prosegue Rienzi – Per tale motivo presentiamo un esposto a Procura, Consob e Corte dei Conti, chiedendo di aprire una indagine sul caso e consentire a CDP l’acquisto di azioni Tim esclusivamente al prezzo di mercato precedente l’incauto annuncio”.