Bankitalia, Salvatore Rossi: no segnali vendita su BTP ma timori gestori su rischio politico
Due messaggi ben precisi, uno sull’oro, l’altro sui BTP. Nel corso della trasmissione “24Mattino” su Radio 24 Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia, ha parlato di due questioni che sono attentamente monitorate dai mercati e che, al contempo, stanno a cuore agli italiani.
In particolare, Rossi è tornato a parlare dell’idea di vendere l’oro di Bankitalia per ripianare parte del debito pubblico: e, così come aveva fatto in passato, è tornato a bocciarla. Intanto, ha spiegato, perchè si tratta di un piano non praticabile. Inoltre, perchè sarebbe anche controproducente visto che, se anche si concretizzasse, sarebbe di fatto il segnale di un gesto disperato.
Così Rossi, nello spiegare i motivi per cui, a suo avviso, lo smobilizzo di oro non sortirebbe l’effetto sperato:
“Innanzitutto, per ragioni pratiche: parliamo di 90 miliardi di euro, quando il nostro debito pubblico è intorno a 2.300 miliardi”.
Inoltre, la vendita è, “al momento, giuridicamente impossibile. C’è un accordo internazionale tra le banche centrali, che prevede che le vendite siano razionate, dunque ne potremmo vendere per poche centinaia di milioni alla volta. Nei fatti, non si risolverebbe il problema del debito pubblico e daremmo un pessimo segnale al mondo dove la vendita di oro da parte di un Paese darebbe il segnale di un gesto disperato”.
L’inutilità di vendere oro per ripianare il debito italiano era stata messa in evidenza da Salvatore Rossi già all’inizio di febbraio quando, nel presentare il suo libro “Oro” a “Roma incontra” di Enrico Cisnetto, aveva detto che la mossa “non risolverebbe il problema del debito pubblico italiano”.
Inoltre – aveva continuato – soltanto l’annuncio della decisione “causerebbe un crollo immediato delle quotazioni”.
Rossi aveva riconosciuto che la domanda sul perchè non si proceda agli smobilizzi di oro per tagliare il debito italiano è “legittima”, ricordando al contempo il caso della Bank of England:
“Circa vent’anni fa la Banca d’Inghilterra provò a vendere una parte delle sue riserve e il crollo delle quotazioni le fece fare marcia indietro. Per questo le banche centrali si sono impegnate fra loro” a evitare operazioni di vendita.
Il dg aveva poi aggiunto come l’oro, nonostante ‘sganciato’ dalla moneta da tempo e anche in tempi di criptovalute, mantenesse “un valore di mercato superiore a quello suo intrinseco”, in quanto “metallo che usiamo da millenni e per il quale si mantiene la fiducia di tutto il mondo“.
Tornando ai BTP, Salvatore Rossi ha confermato la fiducia che i gestori hanno nei confronti del debito sovrano italiano, a dispetto del rischio politico che si è creato in Italia a seguito delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.
Fino a oggi, ha rassicurato, “non ci sono segnali di vendita” dei BTP, così come, in generale, non sono pervenuti neanche segnali di sfiducia da parte dei mercati nei confronti dell’Italia. Tuttavia, il funzionario di Bankitalia ha anche avvertito che “il rischio c’è sempre”, visto che “i gestori, grandi e piccoli, hanno timori” sugli esiti della situazione politica italiana.
In questo momento, comunque, “i gestori del risparmio e i fondi, grandi e piccoli, italiani e stranieri ragionano sempre con la stessa logica”, ovvero tutelare “il denaro che anche noi affidiamo loro”.
In generale, “i mercati stanno a guardare”, ha concluso Salvatore Rossi, in attesa di capire come si evolverà la situazione in Italia.