Black Box – A quando la fine della farsa Alitalia?
I giornali si sono affrettati a scrivere che ora resta in gioco la sola AirOne, ma siamo sicuri che la cordata di Carlo Toto e Intesa la possa spuntare?
Ieri l’imprenditore ha anticipato ai sindacati un piano di esuberi per 2350 dipendenti, pari al 23% dei dipendenti, senza presentare impegni sull’acquisto delle attività di manutenzione comprese in Az Servizi (altri 10mila dipendenti).
Al di là di considerazioni sull’effettiva validità semantica della parola gara per una corsa a cui partecipa un solo concorrente (l’altra squadra in campo, MatlinPatterson appare unicamente interessata all’accesso alla data room), appare decisamente difficile che Toto possa riuscire a spuntare dai sindacati, che già hanno definito la proposta allarmante, le condizioni richieste.
E questo non solo perchè le sigle dei lavoratori hanno reagito al suono di “toccateci tutto ma non i nostri iscritti”, ma anche perchè tra le condizioni messe sul tappeto fin da subito dal Tesoro c’era il mantenimento dei livelli occupazionali.
Ora non resta che aspettare. Ma pare indubbio che le prossime evoluzioni riveleranno al mondo una nuova farsa italiana. Il passista Prodi, nelle vesti di nuovo Bartali, accompagnato dal fido gregario Padoa Schioppa (fa strano pensare a un ciclista con un doppio cognome) ripeterà che “è tutto sbagliato, è tutto da rifare” o si scenderà a patti? Una possibilità non troppo remota è che la mediazione passi dai portatori di borracce capitanati dall’amico professore/banchiere Giovanni Bazoli, a capo dell’unica compagine che già nel caso Telecom ha dimostrato di essere in grado di muovere anche le leve politiche.