Black Box

Gufi e cinciallegre
Lunedì il dato finale sul prodotto interno lordo giapponese nel secondo trimestre dell’anno ha messo in evidenza una contrazione dello 0,3% m/m dal +0,1% della stima preliminare e contro un consensus a -0,2%. Il dato tendenziale si è invece attestato al -1,2% contro una stima preliminare a +0,5% e un consensus che prevedeva un rallentamento dello 0,7%. Si è trattato della contrazione maggiore degli ultimi quattro anni.
Il tutto è stato sufficiente a far decollare stormi di gufi nel cielo del Paese del Sol Levante, pronti ad avvertire che con un secondo arretramento del pil il Giappone entrerebbe tecnicamente in recessione.
Uccellacci del malaugurio questi gufi, secondo le cinciallegre che canticchiano svolazzando e scendendo di rado al suolo. Ma anche molto saggi si dice. Così saggi dal non pensare di avere ragione a tutti i costi e tuttavia consapevoli che in alcuni casi la prudenza è d’obbligo. Infatti non è sufficiente un arretramento trimestrale di un pil dal carattere notoriamente molto volatile a dipingere di nero uno scenario. Come d’altronde è ancora meno sufficiente il dato reso noto in nottata sul surplus record delle partite correnti di luglio, schizzate al 4,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, a ridipingere di rosa quello stesso scenario. Anche perché il consensus si attendeva di meglio (+7,2%).