Bitcoin verso l’incrocio della morte (analisi tecnica), rischio crollo del 76% dai massimi di febbraio
Rischio incrocio della morte (“death cross”) per il Bitcoin. Anche i segnali dall’analisi tecnica sono molto preoccupanti per la maggiore criptovaluta al mondo protagonista di forti ribassi nell’ultima settimana che l’hanno riportata a ridosso dei minimi toccati a febbraio. Ieri il prezzo ha toccato un minimo a $7.676,52, testando il valore più basso dallo scorso 8 febbraio, per poi risalire sopra la soglia degli 8.000 dollari. Diversi analisti indicano i minimi di febbraio in area 6.000 dollari un livello che potrebbe essere nuovamente testato nelle prossime due settimane.
Cos’è il “death cross”
Il cosiddetto incrocio della morte (“Death cross”) si verifica quando la media mobile a 50 giorni taglia verso il basso quella a 200 giorni. Un fenomeno che in analisi tecnica è visto come un anticipatore di importanti accelerazioni al ribasso.
“C’è stato un cambiamento definitivo negli ultimi due mesi dopo l’attività della bolla alla fine del 2017”, ha affermato Paul Day, analista tecnico e responsabile dei futures e delle opzioni di Market Securities Dubai Ltd.
A detta dello strategist citato da Bloomberg, la caduta della moneta virtuale nel 2013 rappresenta un indicatore di come potrebbe agire questa volta la criptovaluta ed è possibile una caduta del 76% dai massimi di fine febbraio, che porterebbe il bitcoin a 2.800 dollari se la tendenza al ribasso si ripeterà.
I motivi degli ultimi tonfi, da Google a attesa per G20
I prezzi sono calati di quasi 1.300 mercoledì, movimento dettato dalla decisione di Google di vietare pubblicità online che promuovono criptovalute e prodotti correlati. La restrizione entrerebbe in vigore da giugno. Inoltre pesa l’imminente riunione del G20, che alimenta timori su un giro di vite a livello globale contro il mondo delle monete digitali. Ieri Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, ha spinto per una regolamentazione delle criptovalute che vada a garantire stabilità finanziaria.