Bitcoin osservato speciale dopo crollo -50% da record assoluto. L’allarme di Wells Fargo
Bitcoin in ripresa, dopo il tonfo della scorsa settimana che ha portato i prezzi a bucare la soglia di $11.000, un valore inferiore del 47% rispetto al record assoluto testato nei giorni precedenti. Dopo essere volato fino a $19.800 due domeniche fa, il Bitcoin è scivolato di fatti fino a $15.500 nella sessione di giovedì scorso, per poi capitolare ulteriormente e scendere sotto $11.000. Su base settimanale, il ribasso è stato pari a -25%, il trend peggiore dal 2013.
L’attacco ribassista ha smorzato l’entusiasmo degli operatori e accanto alle previsioni stellari per il futuro della moneta digitale, si sono affiancati nuovi outlook all’insegna dell’orso. In particolare, un allarme è stato lanciato sul Bitcoin da Wells Fargo Securities.
Christopher Harvey, responsabile della divisione di strategia sull’azionario presso la banca americana, ha avvertito che se la moneta digitale dovesse collassare, a pagarne le conseguenze sarebbe anche l’azionario.
“C’è una quantità significativa di ‘schiuma’ nei mercati delle criptovalute. Noi crediamo che se questa schiuma verrà fuori e inizierà a produrre un effetto domino”, ha detto Harvey, in una recente intervista rilasciata a “Trading Nation” della Cnbc.
Lo strategist è convinto che una tale situazione di vendite sul Bitcoin e poi sui mercati azionari rappresenti una delle minacce per l’anno prossimo.
Sullo S&P 500, Harvey ha un target price di fine anno pari a 2.863, in rialzo del 6% rispetto al valore di chiusura dell’indice dello scorso venerdì. Il guadagno si conferma decisamente contenuto, comparato al +20% di quest’anno.
“Per l’anno prossimo, è bene rivedere al ribasso le proprie aspettative. Molte buone notizie sono già prezzate, e non crediamo che ci sia molto spazio per crescere. Sarà un mercato decente, semplicemente non sarà un anno eccezionale”.
In ogni caso, per l’azionario, l’outlook è meno stellare anche in caso di mancata implosione del Bitcoin. Questo perchè, “il mercato dovrà fare i conti con un eps che avrà raggiunto il massimo, così come l’ISM. Si assisterà inoltre, in tutta probabilità, a un appiattimento della curva dei rendimenti e i multipli inizieranno a comprimersi”.
In ogni caso, secondo Harvey, quella delle monete digitali potrebbe confermarsi una delle bolle più epiche di tutti i tempi.