Bitcoin in volata verso i $35k (+109% ytd). Ecco i motivi dietro al rally

Continua la cavalcata al rialzo del bitcoin, che dai minimi di settembre ha già guadagnato oltre il 37%, tornando così verso quota 35.000 dollari. Da inizio settimana il BTC è balzato di circa il 15%, in un rally che ha portato il bilancio da inizio anno dell’oro digitale ad un profitto del +109%.
Ma quali sono le ragioni di questo rally e quali i livelli da monitorare sul prezzo del bitcoin?
Bitcoin vola sull’hype dell’ETF
Il rally del bitcoin è stato alimentato dal moltiplicarsi delle voci e degli indizi sulla possibile approvazione da parte della SEC dei primi ETF sulla criptovaluta. In particolare, negli ultimi giorni i trader cripto hanno notato che l’ETF Bitcoin Spot di iShare (BlackRock), è prima stato rimosso dalla “lista dei titoli ammissibili e presto disponibili” sul sito della DTCC (una delle più importanti clearing house al mondo), per poi tornare ad essere presente dopo qualche ora.
Lunedì è stato infatti notato sul sito della DTCC il ticker “IBTC”, sigla che rappresenta inequivocabilmente il tanto atteso ETF Spot su Btc di iShares. Un passaggio chiave, infatti, il listing ufficiale da parte della DTCC è necessario per la commercializzazione massiccia dell’ETF sul bitcoin. Questo ha suscitato l’interesse di molti investitori e ha infiammato la speculazione che presto sarà approvato il primo ETF Spot sul bitcoin.
Intorno alla questione si è fatta molta confusione e la DTCC è dovuta intervenire affermando che “l’elenco di ETF nei suoi file di “eligibility” comprende ETF attivi e potenziali e che l’ETF iShares Bitcoin Trust di Blackrock era già stato aggiunto ad agosto come “pratica standard”.
Quindi l’ETF di iShares era già presente nella lista dei titoli ammissibili e presto disponibili, ma il punto è un altro: la DTCC non ha nulla a che vedere con l’approvazione e la quotazione degli ETF, ciò spetta alla SEC.
Cos’è la DTCC
La Depository Trust & Clearing Corporation (DTCC) è una delle principali infrastrutture finanziarie negli Usa e nel mondo, ed è di proprietà di diverse banche e società di servizi finanziari. Tra le diverse attività che svolge, quelle principali e fondamentali sono la compensazione, la registrazione e il deposito centrale; processi indispensabili per il corretto funzionamento dei mercati finanziari.
Sostanzialmente, con la compensazione la DTCC agisce come intermediario tra compratore e venditore, garantendo la sicurezza della transazione e riducendo così il rischio di mancato adempimento. Ma non solo, la DTCC si occupa anche del deposito e quindi della custodia e della registrazione dei titoli, quali azioni, obbligazioni, derivati, ecc.
Gli indizi sull’approvazione della SEC
Di recente proprio l’ETF Spot di BlackRock ha ottenuto il CUSIP, un codice alfanumerico che negli Stati Uniti serve come identificativo per i titoli finanziari. Ciò rappresenta un ulteriore indizio secondo molti trader di una probabile approvazione da parte della SEC dei primi ETF sul bitcoin, un evento che porterebbe benefici sia per gli investitori che per gli emittenti dell’ETF.
Il parere della SEC
Ricordiamo che finora la SEC, la Consob statunitense, ha approvato nel 2021 gli ETF Futures sul bitcoin, ma ha respinto più volte l’approvazione di ETF che investono direttamente in Bitcoin (ETF a pronti, Spot), citando preoccupazioni legate a potenziali rischi come frodi e manipolazioni nel mercato sottostante.
Inoltre, l’agenzia statunitense nell’ultimo anno si è ulteriormente allarmata in seguito al crollo dello scorso anno del mercato delle criptovalute, oltre che per via dei numerosi fallimenti di broker di criptovalute, tra cui quello di FTX, il cui co-fondatore Sam Bankman-Fried è attualmente sotto processo per frode.
Le pressioni per l’approvazione
Tuttavia le pressioni dell’industria per la regolamentazione e approvazione degli ETF spot sul bitcoin non si placano, anzi sono più forti che mai per approvare il prima possibile gli ETF sul Bitcoin.
“Le pressioni sulla istituzionalizzazione del bitcoin all’interno del sistema finanziario sono molto forti e dovrebbero portare nel medio/breve termine all’introduzione degli ETF su BTC“, commenta Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
Il risultato delle pressioni? Lunedì una corte d’appello federale degli Stati Uniti ha ribaltato una sentenza della SEC, formalizzando la vittoria per Grayscale Investments nel suo tentativo di voler creare un spot Bitcoin ETF.
Ecco che queste evidenze unite alle numerose richieste da parte di grossi gestori come BlackRock e Fidelity Investments hanno ulteriormente alimentato le speculazioni che la Sec prima o poi cederà e approverà anche gli ETF spot sul bitcoin.
I vantaggi di un ETF Spot sul bitcoin
Un ETF Spot sul bitcoin sostanzialmente renderebbe più semplice per le persone “comuni” effettuare un investimento sul bitcoin. La performance di un ETF Spot è infatti direttamente connessa al valore in tempo reale dei bitcoin, senza la necessità quindi di detenere la criptovaluta, eliminando così diverse preoccupazioni per gli investitori.
Sarebbe quindi una svolta storica per il settore delle criptovalute e legittimerebbe bitcoin come un’asset “tradizionale” in un modo che finora è mancato. Ricordiamo ad esempio che l’introduzione ormai diversi anni fa degli ETF sull’oro hanno aumentato l’interesse e l’accesso al metallo giallo, e lo stesso può accadere con il bitcoin.
“L’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin sembra inevitabile”, commentano gli analisti di Bloomberg Intelligence Elliott Stein e James Seyffart, secondo i quali “è probabile che ci sarà il via libera per il rilascio di nuovi fondi sul bitcoin, anche se i tempi restano incerti“.
Torna la liquidità sul bitcoin
Tutto questo ha infiammato le quotazioni con una frenesia e volumi di acquisti al top di quest’anno. Come vediamo dal grafico di lungo periodo, qui sotto, il prezzo della valuta digitale si è riportato sopra i 30.000 dollari e sempre più vicino alla soglia dei 35.000 dollari, livelli di maggio 2022.
Il motivo è presto spiegato: l’approvazione degli ETF sul bitcoin amplierebbe l’adozione della criptovaluta.
In ogni caso, come vediamo dal grafico di lungo periodo, nonostante il rally dell’ultima settimana, il bitcoin rimane ancora molto distante (quasi il 50%) dal suo picco dell’era della pandemia, nel 2021 a quasi $ 69.000.
Balzano anche gli exchange cripto
L’hype sul nuovo ETF sul bitcoin ha riacceso i fari anche sulle società legate alle criptovalute, che nell’ultima settimana hanno registrato i maggiori rialzi dopo la flessione del 2022.
Ad esempio, Coinbase e MicroStrategy, nella seduta di martedì hanno guadagnato rispettivamente il 6% e il 13%. Stesso andamento anche per Miners Marathon Digital Holdings e Riot Platforms in rialzo di oltre il 10%.
“Crediamo che il settore delle criptovalute stia raggiungendo un punto di flessione che porterà, in qualsiasi dei nostri scenari, a una crescente volatilità dei titoli legati alle criptovalute“, ha commentato in una nota l’analista di Needham John Todaro.
Btc torna sopra $34000, dove può arrivare?
Da lunedì il bitcoin ha già guadagnato il 15%, rompendo al rialzo l’area di resistenza a quota 30.000 dollari e poi quella a 31.660 dollari, aree di prezzo che avevano respinto i prezzi nei mesi scorsi, e ora si sta riportando vicino a 35.000 dollari, prezzi del 2022.
Al rialzo, sarà questa l’area di prezzo da monitorare e un’eventuale breakout con volumi potrebbe riportare la cripto verso i 40.000 dollari.
“Una eventuale approvazione della SEC sugli ETF sul BTC porterà ulteriori allunghi nel medio/breve periodo. Nel lungo termine le quotazioni del BTC dipenderanno dalla sua diffusione come metodo di pagamento” commenta Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
Bitcoin come bene rifugio?
L’altra questione che sta nuovamente prendendo piede riguarda lo status di una sorta di bene rifugio per il bitcoin, che si sta dimostrando resiliente in una situazione economica sempre più tesa e preoccupante. Le correlazioni del token con asset come azioni, obbligazioni e oro sono infatti diminuiti ultimamente, suscitando l’interesse di molti investitori.