Bernanke lancia l’allarme sugli Usa, ma a cadere è solo l’hi-tech
Ancora una giornata carica di tensioni a Wall Street, dove solo nel finale di seduta gli indici sono riusciti a risalire la china. Ha pesato un allarme sull’economia lanciato dal presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e la debolezza di tutto il comparto hi-tech.
Il quadro al termine della seduta è apparso a due facce. Il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,25% e lo S&P500 ha perso solo lo 0,06%, mentre il Nasdaq ha ceduto l’1,92% dopo essere però arrivato a perdere oltre il 4%.
Al centro di forti vendite sono stati tutti i campioni della tecnologia a stelle e strisce, da Apple e Google, in calo di oltre il 5%, a Microsoft (-2,2%), fino ad arrivare a Cisco (-9,5%). Proprio la società californiana è stata l’epicentro del sisma di ieri sul Nasdaq. Cisco ha infatti diffuso stime sul fatturato del trimestre inferiori alle attese di mercato, scatenando i timori di una frenata degli investimenti delle aziende in tecnologia.
Sul fronte degli avvenimenti con risvolti macroeconomici, Bernanke, in una testimonianza sull’economia davanti al Congresso ha detto di prevedere che l’economia statunitense si indebolirà e che invece i rischi inflazionistici potrebbero aumentare a causa dell’escalation del prezzo del petrolio e della debolezza del dollaro.
Nella sua audizione il capo della Fed ha detto di attendersi un rallentamento del ritmo di crescita rispetto a quello del terzo trimestre (+3,9%), con un’economia che potrebbe rimanere sotto pressione anche nella prima metà del 2008. Bernanke ha detto di ritenere che l’inflazione, anche nella sua lettura core, si troverà anche nel 2008 in un range coerente con la stabilità dei prezzi, ma “ci sono importanti rischi verso l’alto” alle previsioni.
Opzioni comunque aperte sulle prossime mosse di politica monetaria: “Formeremo il nostro giudizio nel tempo”, ha detto, assicurando che la Fed non sarà dogmatica e che agirà quando necessario.
Nei pronostici la crescita dovrebbe ripartire solo nella seconda metà del 2008, quando diminuiranno gli effetti della stretta creditizia e della correzione immobiliare, che nelle previsioni di Bernanke dovrebbe continuare a intensificarsi. Il presidente della Fed ha detto di aspettarsi un aumento dei pignoramenti di case, e ha invitato le istituzioni finanziarie a lavorare con i debitori.