Bella (Confcommercio) a FOL: “Tagliare le tasse? E come si fa? Spending review necessaria”
“L’euro compie vent’anni” è il titolo della presentazione dell’Ufficio Studi di Confcommercio, presentato durante il XX Forum Confcommercio in corso a Cernobbio. Abbiamo intervistato Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi, che ci ha parlato delle principali evidenze dell’indagine.
“L’euro e l’Europa non dovrebbero essere accusati di essere il nostro problema. I nostri sono solo nostri, non europei, e i numeri parlano abbastanza chiaro. Siamo a distanza siderale dagli altri partner, sia grandi sia piccoli, quindi attribuire a un’entità sovranazionale le colpe è sbagliato. Per citare un vantaggio dell’Europa, i bassi tassi d’interesse, avremmo dovuto fare gli investimenti per aggiustare la nostra socio-economia. Non lo abbiamo fatto e ora ne paghiamo le conseguenze”.
VIA D’USCITA “Ci sono due fronti, uno interno e uno esterno. Per quanto riguarda quello esterne si dovrebbe salvare il salvabile rispetto all’onda sovranista; approfondire e completare l’unione bancaria; lo scomputo dei finanziamenti pubblici cofinanziati dal calcolo del deficit. Sul versante interno, si dovrebbe porre mano alle cose che mancano: logistica, trasporti, infrastrutture e l’eccesso del carico fiscale”.
TAGLIO DELLE TASSE? Il governo ha parlato di voler tagliare le tasse dal prossimo anno: “Realisticamente non mi pare che i pezzi possano stare insieme. Bisogna fare una cosa alla volta. Prima di tutto bisogna disinnescare le clausole di salvaguardia e per farlo da oggi bisogna cercare di aumentare la lotta all’evasione e all’elusione; risparmiare qualcosa sulla spesa pubblica; provare a vendere patrimonio immobiliare pubblico. Poi vediamo”.
MANOVRINA? La spending review va a toccare subito pochi soggetti che andrebbero a subire dei tagli molto dolorosi, con i benefici che si vedrebbero più avanti nel tempo e sono piccoli benefici di cui godrebbero tutti. Un po’ di spending review va fatta assolutamente non potremmo fare investimenti pubblici, di cui peraltro si straparla. Gli investimenti pubblici sono cosa buona se fatti in un contesto di assenza di corruzione, di selezione efficiente dei progetti, ma non sono la panacea di tutti i mali”.