Notizie Dati Macroeconomici Bce: Trichet all’ultimo atto da presidente, gli analisti chiedono il taglio dei tassi

Bce: Trichet all’ultimo atto da presidente, gli analisti chiedono il taglio dei tassi

5 Ottobre 2011 14:27

Domani le orecchie di tutto il mondo saranno tese alle ultime parole di Trichet da presidente della Bce: dopo la promessa dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo di rifinanziare le banche del Vecchio continente, l’annuncio più atteso è quello di un eventuale taglio dei tassi di interesse prima dell’arrivo di Mario Draghi alla guida dell’istituto centrale europeo. Ciò di cui l’Europa ora ha bisogno è di crescere, e di far circolare i propri capitali. Ecco perché, secondo gli analisti, ci sono delle cose che devono assolutamente accadere domani: se non accadranno, non ci si potrà aspettare nulla di buono.


Cosa fare contro il credit crunch


Pochi giorni fa il prossimo presidente della Bce Mario Draghi aveva citato segnali di carenza di liquidità per alcune banche. Secondo Exane Derivatives, sta proprio alla decisione della Bce fare sì che l’accesso alla liquidità per gli istituti di credito diventi più agevole per aumentare la possibilità di investire in crescita economica, scongiurando il credit crunch e la recessione. Ecco perché il gestore rivolge a Trichet un vero e proprio appello, chiedendo al presidente uscente quello che può essere definito un atto di coraggio prima della sua uscita di scena:


1.    L’immediato taglio dei tassi di interesse di 50 punti base (invece che di soli 25 punti, o di 50 punti a dicembre come pronosticato da Goldman Sachs);


2.    La riduzione del tasso di interesse per i depositi overnight, per scoraggiare il parcheggio di liquidi in Bce, come già era successo nel 2008;


3.    L’introduzione di un nuovo sistema di finanziamenti (Long Term Refinancing Operation) a 6 e 12 mesi;


4.    La ripresa del programma di acquisto di covered bond.


Acquisto di covered bond non così scontato


Quanto a quest’ultima misura, che darebbe una grossa mano alla disponibilità di fondi delle banche, Intesa San Paolo non si dice per nulla certa che possa essere realizzata. “Un intervento sui covered bonds aiuterebbe sicuramente i programmi di raccolta a medio e lungo termine delle banche”, scrive infatti l’istituto italiano nella sua nota settimanale dello scorso 30 settembre, “ma con il Security Market Programme (l’acquisto di bond sul mercato secondario, ndR) pienamente operativo e altri interventi in corso di introduzione, ci sembra difficile che possa essere attuato in questo momento”.


Tuttavia, secondo Exane Derivatives, non ci sono alternative. “In occasione del meeting di giovedì”, scrive il broker, “l’assenza di un annuncio in tale direzione avrebbe conseguenze negative sul sentiment del mercato e sulle già debole prospettive di crescita economica”.