Bce: taglio tassi e nuova liquidità. Draghi, gli interventi non finiscono qui
La Banca centrale europea (Bce) scende in campo con una serie di misure per contenere il rischio deflazione e sostenere la crescita nella zona euro. Oltre al taglio dei tassi di interesse scesi al nuovo minimo storico, il consiglio direttivo dell’Eurotower ha deciso all’unanimità di immettere nuova liquidità sul mercato attraverso un nuovo piano di rifinanziamento a lungo termine, a cui si affiancherà la sospensione della sterilizzazione del programma di acquisto bond e misure preparatorie per acquistare gli Abs, cioè titoli garantiti a sostegno delle imprese. L’arsenale sfoderato da Mister Draghi era ampiamente atteso dal mercato, che ha reagito positivamente alle azioni della Bce, mentre l’euro è sceso nei confronti del dollaro. E se per il momento il quantitative easing in salsa europea non è stato lanciato, Draghi ha precisato: “gli interventi non sono finiti qui”.
I tassi di riferimento
La Bce ha tagliato i tassi di interesse di 10 punti base al nuovo minimo storico dello 0,15%. Sforbiciata anche sul tasso sui depositi, che è finito in territorio negativo a -0,10% per la prima volta nella storia dell’euro, mentre il tasso marginale è sceso allo 0,40% dal precedente 0,75% (con un taglio più ampio dello 0,30%). Questi cambiamenti saranno effettivi a partire dal prossimo 11 giugno. “I tassi resteranno ai livelli attuali per un lungo tempo”, ha dichiarato Draghi durante la conferenza stampa, precisando che “se necessario, la Bce è pronta ad agire con nuove misure e ulteriori allentamenti”. L’ultima sforbiciata da parte della banca centrale europea risaliva al novembre dello scorso anno.
Piano Ltro da 400 mld euro
Tra le misure straordinarie, la Bce ha approvato un nuovo piano di rifinanziamento a lungo termine (Ltro, long term refinancing operation) da 400 miliardi di euro a favore degli istituti di credito, dopo quelli lanciati nel dicembre del 2011 e nel febbraio del 2012. Una azione volta a favorire i prestiti ai privati e alle imprese e sbloccare così il meccanismo di trasmissione della politica monetaria all’economia reale. Le banche però avranno alcuni vincoli: oltre a un controllo sull’uso, potranno prendere a prestito il 7% dell’ammontare delle loro esposizioni al settore non finanziario (esclusi i mutui). Queste operazioni si terranno a settembre e dicembre prossimo. In aggiunta, tra marzo 2015 e giugno 2016 le banche potranno prestare a cadenza trimestrale pari a tre volte il saldo netto dei loro nuovi finanziamenti.
Stop sterilizzazione titoli Smp e revisione Abs
In aggiunta la Bce ha annunciato lo stop delle operazioni di sterilizzazione dei titoli di Stato nell’ambito del piano Smp del 2010. In altre parole, verranno interrotte le operazioni settimanali con cui l’istituto riassorbe la liquidità creata comprando titoli di Stato e dunque lascerà questa liquidità nel sistema. Draghi ha inoltre fatto sapere che dovrà essere rivista la regolamentazione del mercato degli Abs (Asset backed Securities), i prodotti finanziari garantiti da un sottostante, per renderlo “semplice, reale e trasparente”.
Le nuove stime della Bce
Il consiglio direttivo della Bce ha infine snocciolato le nuove stime su crescita e inflazione della zona euro per i prossimi anni. Se per il 2014 la stima sul Pil è stata rivista al ribasso all’1% (dal precedente +1,2%), quella per il 2015 è stata alzata all’1,7% contro il +1,5% di prima. Confermata quella per il 2016 all’1,8%. Per quanto riguarda l’inflazione, le stime sono state riviste tutte al ribasso: quest’anno dovrebbe attestarsi allo 0,7%, mentre l’anno prossimo all’1,1% e nel 2016 all’1,4%, avvicinandosi progressivamente al target del 2% fissato al 2% nel medio termine.