Notizie Notizie Mondo Bce: lo spettro del contagio si allunga su Italia e Spagna. Crescita economia resta debole nella zona euro

Bce: lo spettro del contagio si allunga su Italia e Spagna. Crescita economia resta debole nella zona euro

9 Agosto 2012 09:44

Rischio contagio per Italia e Spagna. A dirlo senza molti giri di parole è la Banca centrale europea (Bce) nel bollettino di agosto diffuso questa mattina. “La crisi del debito sovrano scoppiata nel maggio 2010 riguardava inizialmente gli andamenti avversi delle finanze pubbliche greche, ma si è poi estesa a Irlanda e Portogallo; in seguito, anche la Spagna e l’Italia sono state oggetto di un più attento scrutinio da parte dei mercati” scrive l’Eurotower aggiungendo che “la mancanza di fiducia riguardo alla determinazione dei governi nell’affrontare la crisi, insieme all’assenza di un meccanismo di risoluzione efficace, si è poi trasmessa ad altri paesi, un fenomeno conosciuto come ‘contagio'”.

Tassi attesi da insolvenza in crescita per le imprese italiane
Che la situazione dei Paesi periferici non sia delle migliori è confermato anche dai dati sui tassi attesi da insolvenza in crescita per le imprese italiane. Al complessivo aumento dell’incertezza in scia alla crisi nella zona euro “ha fatto riscontro un netto deterioramento della valutazione del rischio di credito delle imprese da parte degli operatori misurato ad esempio dai tassi attesi di insolvenza, che sono cresciuti sostanzialmente nel periodo” sostengono da Francoforte. “Tra i Paesi più grandi dell’area dell’euro – aggiunge la Bce – l’incremento è stato particolarmente pronunciato per le imprese italiane e piuttosto moderato per quelle olandesi e tedesche”.
 
Sondaggio: riviste al ribasso stime Pil 2012 e 2013
Revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell’economia della zona euro per il 2012 e il 2013. Stando ai risultati della Survey of Professional Forecasters condotta dalla Banca centrale europea tra il 16 e il 19 luglio 2012, interpellando gli esperti di istituzioni finanziarie e non con sede nell’UE, le aspettative di crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dell’eurozona per l’anno in corso sono ridotte lievemente di 0,1 punti percentuali a -0,3%, mentre per il 2013 sono diminuite sensibilmente, scendendo da +1% a +0,6%. “I principali fattori all’origine delle revisioni al ribasso sono l’intensificarsi delle misure di risanamento dei conti pubblici in alcuni paesi dell’area dell’euro e le accresciute incertezze circa la risoluzione della crisi del debito sovrano” si legge nel bollettino di agosto della Bce. Sostanzialmente invariate le stime sull’inflazione che si collocano al 2,3% per il 2012, e passano da +1,8% a +1,7% nel 2013. A tinte fosche le attese per il mercato occupazionale: il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all’11,2% nel corso di quest’anno (previsione passata all’11%), tasso all’11,4% nel 2013 dal 10,9% indicato in precedenza.

E in questo scenario l’espansione economica “resta debole nell’area dell’euro, in un contesto di persistenti tensioni nei mercati finanziari e maggiore incertezza che gravano sul clima di fiducia” scrive la Banca centrale europea nel consueto bollettino mensile . “L’ulteriore intensificarsi delle tensioni nei mercati finanziari – prosegue l’Eurotower – potrebbe accentuare i rischi al ribasso sia per la crescita, che per l’inflazione”. E’ stato infine ribadito che “l’euro è irreversibile”.