Sui mercati l’effetto delle decisioni del Consiglio direttivo della Bce riguardanti l’OMT, il nuovo piano di acquisto di bond, hanno contribuito ad allentare le tensioni nelle ultime settimane (
Italia e Spagna hanno registrato riduzioni significative, superiori a 100 punti base, dei propri differenziali di rendimento), ma permangono forti distorsioni nei mercati dei titoli di Stato. Lo afferma la Bce nel suo Bollettino mensile pubblicato oggi dove rimarca come questa situazione si traduce in “
gravi disfunzioni del processo di formazione dei prezzi nei mercati delle obbligazioni sovrane che compromettono il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria“. Disfunzioni che minano l’efficacia degli strumenti convenzionali di politica monetaria richiedendo quindi da parte della BCE un’azione volta a mitigare i rischi di medio periodo per la stabilità dei prezzi. In questo senso il nuovo
programma Outright Monetary Transactions (OMT) di acquisto di bond annunciato il 6 settembre rappresenta uno strumento di politica monetaria non convenzionale “necessario, a fronte delle circostanze eccezionali presenti nei mercati finanziari”. Gli acquisti attraverso il piano OMT saranno effettuati “solo laddove necessario per conseguire l’obiettivo di preservare la stabilità dei prezzi”. Il Consiglio direttivo della Bce “deciderà in merito alle OMT indispensabili per far fronte alle disfunzioni in alcuni segmenti di mercato, il che implica una rigorosa selezione dei paesi per i quali saranno svolte”. In aggiunta, le OMT avranno per oggetto l’acquisto di obbligazioni sovrane con scadenze comprese fra un anno e tre anni, questo orizzonte temporale mette in risalto lo stretto legame con la politica monetaria tradizionale. Il Consiglio direttivo porrà fine alle OMT una volta raggiunti gli obiettivi perseguiti.
Governi devono dare seguito a misure per ridurre squilibri di bilancio e strutturali
L’Eurotower prevede che l’andamento dell’economia dell’area dovrebbe rimanere contenuto nel breve periodo e successivamente evidenzierà un recupero “molto graduale”. I rischi per le prospettive sull’andamento dei prezzi rimangono sostanzialmente bilanciati nel medio periodo. “È ora fondamentale che i governi seguitino ad attuare le misure necessarie a ridurre gli squilibri sia di bilancio sia strutturali e proseguano nella ristrutturazione del settore finanziario”, rimarca il Bollettino Bce facendo cenno alla necessità di continuare a impegnarsi per ripristinare posizioni di bilancio solide, in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Patto di stabilità e crescita e con le raccomandazioni formulate nel quadro del Semestre europeo del 2012. Nello stesso tempo le riforme strutturali sono altrettanto essenziali del risanamento dei conti pubblici e delle misure tese a migliorare il funzionamento del settore finanziario. I paesi più colpiti dalla crisi, continua la Bce, stanno compiendo progressi rimarchevoli nella correzione del costo del lavoro per unità di prodotto e dell’andamento delle partite correnti, con la loro competitività e capacità di aggiustamento che risulteranno ulteriormente accresciute da riforme incisive dei mercati del lavoro e dei beni e servizi.
La BCE esprime infine soddisfazione per la proposta avanzata dalla Commissione Europea il 12 settembre scorso di istituire un meccanismo di vigilanza unico con il coinvolgimento della BCE. Il Consiglio direttivo ritiene che un simile meccanismo rappresenti uno dei pilastri fondamentali di un’unione finanziaria e uno dei principali elementi costitutivi per un’autentica Unione economica e monetaria. La BCE emanerà un parere giuridico ufficiale che terrà conto, in particolare, di principi quali una separazione netta e rigorosa tra la funzione decisionale in materia di vigilanza e la politica monetaria, la presenza di adeguati canali che assicurino la responsabilità per il proprio operato, il decentramento dei compiti all’interno dell’Eurosistema, un assetto di vigilanza efficace che consenta una sorveglianza coerente sul sistema bancario dell’area dell’euro, infine, la totale compatibilità con il quadro di riferimento del mercato unico, in cui rientrano il ruolo e le prerogative dell’Autorità bancaria europea.