Bce: il ritorno dell’inflazione non convince l’Eurotower, stimoli monetari ancora a lungo
Per la Banca centrale europea il recente ritorno dell’inflazione nell’Eurozona non è convincente. Il Consiglio direttivo lo ha messo nero su bianco nel Bollettino economico di gennaio 2017, reiterando la volontà di proseguire con gli attuali stimoli monetari fino a dicembre del 2017 e anche oltre “se necessario”
L’Eurotower getta acqua sul fuoco dell’inflazione, tornato ad ardere a ritmi dell’1,8% nel 2016 (principalmente nei Paesi core e comunque non in maniera omogenea fra le diverse nazioni, ndr). Per l’istituto centrale il recente rialzo del tasso d’inflazione non può essere considerato solido e duraturo nel tempo.
Nel bollettino economico, diffuso questa mattina, si legge che l’inflazione complessiva è aumentata “in larga misura sulla scorta di effetti base dei prezzi dell’energia, ma le pressioni sull’inflazione di fondo restano contenute”.
Secondo i calcoli dell’Eurotower, l’inflazione al netto di alimentari ed energetici sarebbe salita dello 0,9% nel mese di dicembre, un livello ritenuto “non convincente, perché restano i rischi orientati al ribasso”, viene spiegato nel report.
L’istituto con sede a Francoforte stempera inoltre le velleità sulla politica monetaria che caratterizzerà negli anni avvenire l’Eurozona. Stando al documento diffuso dall’istituto questa mattina, “i tassi d’interesse dell’area euro resteranno agli attuali livelli o inferiori per un prolungato periodo di tempo”. In questo quadro la banca centrale ha ribadito che “l’acquisto di debito (Quantitative easing) proseguirà fino a fine dicembre 2017 e oltre, se necessario”.