Bce: politica accomodante finché necessario, sarà lento recupero nel 2014 e 2015
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha rimarcato con forza che manterrà un orientamento accomodante di politica monetaria finché sarà necessario, in modo da sostenere la graduale ripresa dell’economia nell’area dell’euro. “Il Consiglio direttivo ribadisce con fermezza le indicazioni prospettiche (forward guidance), ossia l’aspettativa che i tassi di interesse di riferimento della Bce rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo“, si legge nel bollettino mensile diffuso oggi. Tenuto conto delle prospettive di inflazione nel complesso moderate anche nel medio termine, della debolezza generalizzata dell’economia e della dinamica monetaria contenuta, la Bce ha assicurato che “resta determinata a mantenere l’elevato grado di accomodamento della politica monetaria e a intervenire ulteriormente con azioni risolute, se necessario“. Nell’ultima riunione, la prima dell’anno, la Bce aveva mantenuto i tassi di interesse al minimo storico dello 0,25%.
L’inflazione rimarrà agli attuali livelli
La Bce non teme la deflazione: “Nell’area dell’euro le pressioni di fondo sui prezzi dovrebbero restare contenute nel medio periodo“, si apprende dal bollettino. Allo stesso tempo le aspettative di inflazione a medio-lungo termine per l’area sono saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo della Bce di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. “Tale situazione – chiarisce la Bce – continua a suggerire la possibilità di un prolungato periodo di bassa inflazione nell’economia dell’area, seguito poi da un graduale andamento al rialzo verso livelli inferiori ma prossimi al 2%”.
Economia in lento recupero nel 2014 e 2015
Nel 2014 e 2015 l’economia dell’area euro dovrebbe registrare “un lento recupero“, in particolare per effetto di un certo miglioramento della domanda interna sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria, oltre che da un progressivo rafforzamento delle esportazioni. Secondo la Bce, i miglioramenti complessivi osservati nei mercati finanziari dall’estate del 2012 si stanno trasmettendo all’economia reale, al pari dei progressi realizzati nel risanamento dei conti pubblici. A ciò si aggiunge che i redditi reali hanno recentemente beneficiato della minore inflazione relativa alla componente energetica. Tuttavia, “la disoccupazione resta elevata nell’area dell’euro – avverte la Bce – e i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato continueranno a pesare sull’economia”.
I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono comunque orientati al ribasso. Tra questi vengono indicati le condizioni dei mercati monetari e finanziari mondiali e le connesse incertezze. Altri rischi che influenzerebbero negativamente la situazione economica riguardano prezzi più elevati delle materie prime, una domanda interna e una crescita delle esportazioni inferiori alle attese e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nei Paesi dell’area.