Bce: Lagarde affonda proposta Sassoli (e del M5S): niente cancellazione debiti, trattati Ue lo vietano
Christine Lagarde affonda la proposta del presidente dell’Europarlamento David Sassoli di cancellare i debiti Ue che si sono accumulati nel periodo della pandemia del coronavirus COVID-19. Proposta che era stata avanzata da Sassoli nel corso di un’intervista rilasciata, qualche giorno fa, al quotidiano La Repubblica. Nell’intervista, il numero uno del Parlamento Ue aveva parlato anche della necessità di “rendere permanenti le emissioni di debito comune” e di “creare un Tesoro a livello europeo”.
Sul capitolo della cancellazione dei debiti, il numero uno del Parlamento europeo si era così espresso:
“E’ un’ipotesi di lavoro interessante“, anche perchè “nella riforma del patto di stabilità dovremo concentrarci sull’evoluzione a medio termine di deficit e spesa pubblica in condizioni di crisi e non solo ossessivamente sul debito”.
Un freno era arrivato qualche ora dopo dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che aveva parlato più della necessità di ridurlo che non di quella di cancellarlo.
“Il miglior modo per cancellare il debito è quello di ridurlo attraverso la crescita economica – aveva detto il titolare del Tesoro, nel commentare la proposta di Sassoli”.
Un altro no più o meno netto era arrivato successivamente, precisamente nella giornata di ieri, dal commissario Ue agli Affari economici e monetari, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Nel corso di un’intervista rilasciata alle Tv italiane a seguito della videoconferenza stampa in cui aveva presentato il “pacchetto d’autunno” del semestre europeo, Gentiloni aveva risposto alla domanda di un giornalista che gli aveva ricordato la proposta di cancellazione dei debiti di David Sassoli:
“Non credo che i debiti si cancellino – aveva detto Gentiloni – Sicuramente c’è un problema in futuro, ma sarà una discussione da aprire in una situazione meno incerta”. Prima di rispondere a questa domanda, Gentiloni si era tra l’altro soffermato proprio sulla necessità, per i paesi che hanno accumulato debiti in questo periodo di pandemia Covid, di impegnarsi alla loro riduzione nel medio e nel lungo termine:
“E’ chiaro che nel medio termine e nel lungo termine i paesi che hanno un debito più alto dovranno porsi il problema di politiche prudenti che riportino il debito in un percorso di discesa”, aveva detto.
Bce, De Guindos e Lagarde: trattati Ue vietano cancellazione debiti
E ancora più chiaro era stato il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, citando il motivo legale per cui la cancellazione dei debiti da parte della Bce è qualcosa di assolutamente vietato.
“L’articolo 123 del Trattato afferma che il finanziamento monetario da parte della Bce è vietato – aveva detto De Guindos, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Italia – Non esiste una base legale per la cancellazione del debito”, aveva aggiunto.
Una risposta non solo a Sassoli, ma anche al Movimento 5 Stelle, che aveva sottolineato, la scorsa settimana, che la Bce avrebbe dovuto cancellare tutto il debito italiano detenuto, nato dall’emergenza sanitaria ed economica del coronavirus.
Il M5S aveva precisato che una tale mossa non sarebbe stata “solo giusta, ma anche facilmente raggiungibile“.
“Di fronte ad una pandemia dagli effetti economici devastanti – si legge in una nota che i deputati M5s della commissione Finanze e Politiche Europee avevano diramato la scorsa settimana – stanno cadendo molti dei tabù mainstream sul debito pubblico e le ipotesi che fino a qualche anno fa sembravano folli alla maggioranza dei commentatori oggi sono discusse nelle alte sfere europee. Ricordiamo che Banca d’Italia, per tramite della Bce, possiede ormai oltre 500 miliardi di euro di debito italiano, in forza dei programmi di acquisto sul mercato secondario iniziati nel 2015. Di questi 500 miliardi quasi 150 sono stati acquistati durante la pandemia e la cifra salirà a 200 a fine 2020, grazie soprattutto al programma PEPP (o anche QE pandemico), iniziato a marzo scorso e destinato a proseguire almeno fino a metà 2021. Ci troviamo in tempi eccezionali ed è il momento di proposte eccezionali, che metterebbero al sicuro da future tensioni finanziarie non solo la finanza pubblica italiana, ma anche quella di altri grandi Paesi europei”.
Nella nota i cinque stelle si erano così espressi:
“Sebbene Christine Lagarde abbia smentito la volontà dell’istituto di Francoforte di passare ai fatti, già la sola esistenza di un dibattito dimostra che l’operazione sarebbe tecnicamente sostenibile“.
E invece no. E oggi il no è stato detto chiaro e tondo dalla diretta interessata, Christine Lagarde. Rispondendo a una domanda presentata da un ‘europarlamentare italiano, la numero uno della Bce ha precisato che “non ci sono le basi legali affinché la Bce cancelli i debiti governativi che possiede”.
“Qualunque cancellazione del debito sarebbe una chiara violazione dei trattati europei sotto cui operiamo, e ai quali sono vincolata”, ha detto, in occasione di un suo intervento al Parlamento europeo in qualità di presidente dello European Systemic Risk Board.