Bce: “Evitare interventi fiscali espansivi”
L’Unione europea interviene nel dibattito in corso sulla legge Finanziaria 2008, ieri al centro dell’attenzione di una riunione del Consiglio dei ministri, e invita l’Italia e gli altri governi del Vecchio continente a non mettere in atto “interventi fiscali di natura espansiva come maggiori spese o minore tassazione”.
Il Bollettino mensile diffuso dall’Eurotower ha invitato gli Stati membri dell’Unione a evitare gli errori commessi nel 1999-2000 quando la crescita dell’economia non venne sfruttata per riordinare i conti pubblici ma per effettuare interventi di spesa “i cui danni stiamo pagando ancora oggi”. Il consiglio è di indirizzare le maggiori entrate provenienti da un’espansione economica giudicata solida, per riportare i conti in ordine. Un invito rivolto in particolare modo all’Italia che, stando agli obiettivi indicati nel Documento di programmazione economica e finanziaria, “non riuscirà a raggiungere il pareggio di bilancio per il 2010, come sancito dagli accordi di Berlino, ma solo nel 2011” con un anno di ritardo. Le cifre indicate nel Dpef puntano a un rapporto deficit/pil allo 0,7% nel 2010 e allo 0,1% l’anno seguente.
Positiva invece la rilevazione sul disavanzo dei conti pubblici per l’anno in corso, che dovrebbe attestarsi secondo la previsione del Bollettino al di sotto del 3%, anche se è sul medio periodo che la Banca centrale europea punta il faro.
“L’Italia rispetterà gli impegni” ha fatto sapere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Secondo le previsioni del governo nel 2008 il rapporto deficit/pil dovrebbe scendere al 2,2%, mentre dalla riunione del Consiglio dei ministri è uscita una sostanziale conferma delle linee guida della Finanziaria. In particolare per quanto riguarda il taglio dell’Ici sulla prima casa.
Faro puntato da Eurotower anche in direzione dei prezzi al consumo. Secondo gli uomini di Trichet l’inflazione potrebbe riposizionarsi sopra il 2% nell’ultima parte dell’anno, con una stima che si colloca tra l’1,9% e il 2,1%. La forchetta si amplia nel 2008, dall’1,5% al 2,5% la previsione della Bce. “Le evoluzioni dei prezzi e degli aggregati monetari continueranno dunque ad essere tenuti sotto stretta osservazione”. Per Francoforte esistono rischi che la dinamica dei salari sia più vivace di quanto previsto il che comporterebbe dei rischi per la stabilità dei prezzi”.