Bce, Draghi: il peggio è stato scongiurato nella zona euro. Preoccupa crisi in Ucraina
Settimana da protagonista per la Banca centrale europea (Bce). Oggi in primo piano l’intervento del governatore Mario Draghi di fronte al Parlamento europeo, giovedì appuntamento fissato con la consueta riunione mensile del consiglio direttivo della Bce che deciderà sulla politica monetaria. Seguirà la conferenza stampa dell’ex numero uno di Bankitalia.
L’Ucraina rimane il tema caldo di queste ore. Di fronte all’Europarlamento Draghi ha ammesso che i policy makers stanno monitorando gli sviluppi in Ucraina e c’è il rischio che un’escalation possa avere un impatto oltre i confini ucraini. La situazione è da valutare, secondo Draghi, da due diversi punti di vista. Kiev rappresenta meno dell’1% delle esportazioni dell’area euro. Se si osserva “questa prospettiva l’impatto è molto limitato”, mentre se si guarda alla dimensione geopolitica “le ripercussioni potrebbero andare oltre le statistiche”. Per questa ragione Draghi ha detto che bisogna “guardare questa situazione con grande attenzione e con la consapevolezza che non è in gioco solo una questione di politica monetaria, ma anche una questione più ampia che può avere delle ripercussioni sull’economia”.
Di fronte al Parlamento europeo Mario Draghi ha tuttavia assicurato che l’eurozona sta andando nella direzione giusta e che il peggio è stato scongiurato. “A distanza di quattro anni dalla prima richiesta di aiuti finanziari da parte di uno stato membro, oggi possiamo tranquillamente affermare che il peggio è stato scongiurato nella crisi della zona euro” ha rimarcato il presidente della banca centrale europea aggiungendo che “molti hanno sottovalutato la volontà politica di difendere l’integrità dell’euro”.
Secondo il numero uno dell’Eurotower “la zona euro è – in termini di fondamentali economici e istituzionali – meglio posizionata rispetto a quanto lo fosse all’inizio del mandato di questo Parlamento e si sta chiaramente muovendo nella direzione giusta. Il bicchiere è almeno mezzo pieno“. Certo, le sfide che ancora ci attendono, ha ammesso Draghi, sono importanti. E per questa ragione “è’ troppo presto per affermare ‘missione compiuta’.
“I cittadini della zona euro stanno ancora soffrendo del processo di aggiustamento, inevitabile dopo anni di squilibri – ha spiegato Draghi – la disoccupazione resta a un livello troppo elevato”.