Bce: Corte Ue, programma Omt (piano anti spread) è compatibile con diritto dell’Unione

Il programma Outright monetary transactions (Omt) della Banca centrale europea (Bce), comunemente chiamato piano anti spread, non viola il diritto comunitario. Lo ha stabilito oggi la Corte di giustizia dell’Unione europea, secondo cui l’Omt, il piano di acquisto di titoli di Stato a breve da parte della Bce, lanciato nel settembre 2012 per contrastare la crisi degli spread dei Paesi periferici, “è compatibile con il diritto dell’Unione“. Nella sentenza odierna la corte ha spiegato che “il programma di acquisto di titoli di Stato sui mercati secondari non eccede le attribuzioni della Bce in materia di politica monetaria e non viola il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri“. Un primo parere positivo all’Omt in ambito europeo era stato espresso lo scorso gennaio (leggi la notizia).
“Anche se ampiamente attesa, questa sentenza fa tirare un sospiro di sollievo alla Bce e ai mercati finanziari – afferma Carsten Brzeski, economista di Ing – Il comunicato stampa lascia, tuttavia, la porta aperta a possibili azioni legali contro il QE”.
La Corte rimarca, motivando il giudizio espresso oggi, che “il sistema europeo delle banche centrali (Secb) ha l’incarico di definire e attuare la politica monetaria (per la quale l’Unione dispone di una competenza esclusiva nei confronti degli Stati membri della zona euro) e sottolinea che “non può validamente adottare e attuare un programma che fuoriesca dall’ambito assegnato dal diritto primario alla politica monetaria”. Al fine di garantire il rispetto di tale principio, i suoi atti si trovano assoggettati, alle condizioni previste dal Trattato, al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia. La Corte constata che il programma Omt, alla luce dei suoi obiettivi e dei mezzi previsti per raggiungerli, rientra nella politica monetaria e dunque nelle attribuzioni del Sebc.
Su questo piano, lanciato dallla Bce dopo il celebre discorso del luglio 2012 di Mario Draghi, “faremo tutto il necessario per salvare l’euro”, aveva sollevato perplessità la corte costituzionale tedesca, che aveva rimandato la decisione chiedendo un giudizio a livello europeo. I ricorsi erano stati presentati da un gruppo di circa diecimila euroscettici, tra cittadini tedeschi, partiti politici, associazioni e privati, che avevano deciso di impugnare il meccanismo europeo contestando una lesa autonomia del Bundestag sul bilancio nazionale.
Poco mosso il cambio euro/dollaro che si muove in area 1,1263 (-0,16%) nel giorno in cui parte la due giorni di riunioni del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve, in tema di politica monetaria. Domani, in serata, è prevista la conferenza stampa della governatrice della Fed, Janet Yellen, e dalle sue parole si potrebbero trovare delle indicazioni per il primo rialzo dei tassi in Usa.