Notizie Notizie Mondo Bce conferma la sua politica monetaria, tassi fermi ai minimi storici

Bce conferma la sua politica monetaria, tassi fermi ai minimi storici

21 Aprile 2016 12:02
Nessuna sorpresa dalla Banca centrale europea (Bce) che ha confermato la sua politica monetaria, dopo il forte allentamento annunciato a marzo (leggi QUI). Il consiglio direttivo dell’istituto centrale di Francoforte ha deciso di confermare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0%, quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi presso la banca centrale allo -0,40 per cento. Si tratta dei minimi storici. Nessuna novità anche sul fronte del piano di acquisto asset, il cosiddetto quantitative easing (Qe), che nella riunione di marzo era stato ampliato a 80 miliardi di euro al mese. “L’attenzione ora è sulla realizzazione delle misure non convenzionali addizionali decise lo scorso 10 marzo”, si legge nella nota diffusa dalla Bce. 
Secondo il mercato, la Bce probabilmente resterà a guardare fino a dopo l’estate prima di valutare ulteriori azioni, dopo le manovre monstre annunciate lo scorso mese. 
In Svezia la Riksbank aumenta QE in risposta alla Bce, tassi a -0,5%
Intanto oggi, sempre sul fronte delle banche centrali, l’istituto svedese ha confermato il costo del denaro in territorio negativo e potenziato il quantitative easing (QE) in risposta a quanto fatto in mese scorso dalla Bce che ha alimentato le pressioni rialziste sulla corona svedese. La Riksbank ha confermato il repo rate a -0,5%, in linea con le attese del mercato. L’istituto centrale scandinavo ha annunciato poi l’incremento di 45 miliardi di corone svedesi dell’ammontare del programma di acquisto di titoli di Stato includendo anche obbligazioni legate all’inflazione. Gli ulteriori acquisti verranno effettuati durante il secondo semestre dell’anno. Tali acquisti portano a 245 miliardi il totale del QE.  “Il proseguire della politica monetaria espansiva all’estero – si legge nella nota della Riksbank – vi è il rischio che la corona si apprezzi prima e più velocemente rispetto alle previsioni. Questo potrebbe frenare la crescita e l’inflazione in Svezia e influenzare la fiducia nel raggiungere il target di inflazione”.