Batte il mercato con volatilità da tempi di guerra e paura Fed: ecco l’hedge fund che ha fatto +148% in 3 mesi
Una performance, senza alcuna ombra di dubbio, stellare, soprattutto di questi tempi: è quella riportata dall‘hedge fund Haidar Jupiter che ha continuato a macinare guadagni a livelli record nel trimestre appena concluso: il fondo del macro trader Said Haidar ha iniziato il 2022 riportando il mese migliore della sua storia, per poi stracciare quel record e balzare di quasi il doppio a marzo, con un +54%, il più alto da quando è partito il trading, nel 1999, stando ai documenti visionati da Bloomberg.
Risultato: nell’intero primo trimestre dell’anno, Haidar Jupiter si è messo in evidenza con un ritorno superiore al 148%.
L’hedge fund ha battuto il mercato in una fase di violente oscillazioni sia dei tassi di interesse sul mercato secondario che dei prezzi delle materie prime, con la volatilità schizzata al rialzo a seguito dell’invasione dell’Ucraina, lo scorso 24 febbraio, da parte della Russia. Volatilità provocata anche dai continui timori legati a quelle che saranno le prossime mosse della Federal Reserve.
Il gestore Haidar è noto negli ambienti finanziari per le sue grandi scommesse, che si sono tradotte in alcuni casi non solo in guadagni, ma anche in perdite a doppia cifra. Questo 2022 si sta confermando sicuramente uno dei suoi anni migliori, se si considera che, in base ai calcoli di Bloomberg, il fondo ha generato utili netti per un valore di $2,1 miliardi, al netto delle commissioni.
Non si conoscono le operazioni di trading che hanno portato il fondo a incassare guadagni così corposi. Si sa comunque che molti sono gli hedge fund macro che stanno realizzando quest’anno forti rialzi, in un contesto in cui le banche centrali, Fed in primis, sono sempre più determinate ad alzare i tassi per contenere l’inflazione galoppante.
Da una lettera agli investitori emerg che Haidard avrebbe beneficiato soprattutto delle scommesse lanciate sul mercato del reddito fisso, sulle materie prime e anche su alcune azioni, nei primi due mesi dell’anno.
Soltanto nel mese di marzo, i tassi dei Treasuries con scadenza a due anni sono balzati di 90 punti base, con la Fed di Jerome Powell che ha alzato i tassi sui fed funds per la prima volta dal 2018, di 25 punti base, portandoli nel range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%.
“E’ improbabile che le pressioni inflazionistiche si smorzino, visto che, probabilmente, il conflitto continuerà a contribuire in modo significativo al fenomeno della scarsità nei mercati globali delle commodities – aveva detto il gestore, nella lettera agli investitori del mese di marzo – (Questo fattore) amplificherà probabilmente le pressioni sulle banche centrali affinché adottino misure restrittive il più velocemente possibile, costituendo dunque un ostacolo per le azioni (vedi ultime novità Bce). Nei mercati del forex, il conflitto potrebbe anche tradursi in una performance migliore delle valute legate alle commodities rispetto a quelle delle aree che importano l’energia”.
Tutto questo, mentre nel Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, capitolano anche gli esponenti più dovish, allarmati da un’inflazione che continua a puntare verso l’alto.
Un portavoce della società Haidar Capital Management, che ha sede a New York, ha preferito non rilasciare commenti. Bloomberg ricorda che, da quando è iniziato il trading del fondo, nel 1999, i guadagni sono stati a doppia cifra percentuale in 20 occasioni, a fronte di perdite superiori a -10% verificatesi cinque volte.
Haidar ha fondato l’hedge fund nel 1997; in precedenza, il gestore aveva laviorato per Credit Suisse First Boston e Lehman Brothers.