Notizie Notizie Italia Barilla Holding, un 2006 all’insegna della continuità e stabilità

Barilla Holding, un 2006 all’insegna della continuità e stabilità

29 Maggio 2007 14:23

Il gruppo Barilla alza il sipario sui conti 2006. “È stato un anno che ci ha dato soddisfazioni dal punto di vista industriale. Un 2006 che conferma la determinazione del gruppo Barilla, marcando una volontà di progredire con determinazione”. Ha commentato così il bilancio relativo allo scorso anno il presidente del gruppo alimentare italiano, leader mondiale nel mercato della pasta, Guido Barilla.


Barilla Holding che comprende Barilla Gr Fratelli, GranMilano, la francese Harry’s e la tedesca Kamps ha riportato nel 2006 un giro d’affari pressoché stabile a 4,118 contro i 4,127 miliardi di euro registrati nell’esercizio precedente. Continuità e stabilità dell’azienda sono i punti forti portati avanti dalla società che vuole proseguire la sua crescita grazie all’inserimento e lancio di nuovi prodotti.
Migliora nel corso del 2006 il debito netto consolidato di Barilla Holding che è diminuito di 300 milioni di euro, passando da 1.455 a 1.765 milioni di euro messi a segno nel 2005. Anche se il debito è sceso in modo drastico, sono in controtendenza gli investimenti che sono cresciuti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A fronte di un incremento del fatturato consolidato, il gruppo ha archiviato il 2006 con una gestione operativa che ha visto il margine operativo lordo (ebitda) pari a 480 milioni contro i 504 riportati nel 2005: un dato in calo da imputare all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, a fronte di una stabilità di prezzi di listino dei prodotti Barilla.


Rinnovare la gamma dei prodotti è una delle mosse vincenti portate avanti dalla società. E proprio questa innovazione ha contribuito all’incremento della crescita dei volumi, in particolare negli Stati Uniti (+8%), dove Barilla ha mantenuto la leadership come unico brand a livello nazionale, nonché il primo posto nel mercato della pasta con una quota del 26%. “I risultati saranno reinvestiti – spiega il direttore finanziario del gruppo Barilla, Robert Singer – nello sviluppo dell’azienda stessa”. È questa la filosofia della multinazionale italiana che trae, dunque, vantaggio dal reinvestimento di ciò che produce.


Tra i nei del 2006 c’è la tedesca Kamps i cui volumi e il fatturato sono scesi negli ultimi tre anni. “Kamps – spiega il chief financial officer (cfo) di Barilla – è un’azienda significativa, ma che va gestita. È stata, infatti, acquistata ereditando delle situazioni difficile da curare, come la concorrenza e la politica dei prezzi praticata negli hard discount che in Germania sono molto diffusi”. Secondo Singer, le prime risposte dai manager dell’azienda teutonica sono arrivate: aumento dei prezzi nonostante la competizione serrata.
E parlando di Kamps l’attenzione si è spostata anche sull’annosa vicenda della vertenza in atto con la Banca popolare italiana (Bpi). “Allo stato attuale – racconta Singer – c’è un arbitrato in corso che dal punto di vista giuridico è molto complesso e anche la risoluzione appare molto incerta, tanto che i nostri avvocati vedono una possibile soluzione non prima dell’anno prossimo”.
A margine di questa vicenda riprende corpo il progetto di quotazione entro il 2010 di Kamps assieme ad Harry’s. Lontana appare, invece, l’ipotesi di una quotazione di Barilla come ha confermato a Finanza.com il presidente della multinazionale italiana. “L’azienda si auto finanza – sostiene Guido Barilla – investe molto e questo basta per non pensare a un imminente sbraco in Borsa”.
 
Oltre alla presentazione del bilancio 2006, per l’azienda leader mondiale della pasta è stata anche l’occasione per comunicare il conferimento di un mandato per l’organizzazione di un finanziamento bancario sindacato di 1,5 miliardi di euro. Mandato affidato a un pool di banche internazionali come BNP Paribas, Citigroup, The Royal bank of Scotland e Unicredit group-HVB). L’operazione è strutturata in tre tranche diverse rispettivamente pari a 600, 5000 e 400 milioni e che avrà una durata di 5 anni, estendibile fino a 7.